Non fanno bene il proprio lavoro, anzi aiutano addirittura il nemico. Sono le cellule che dovrebbero combattere il cancro e invece lo alimentano, si insinuano nel tumore e ne favoriscono la crescita perché provocano infiammazione. In sintesi è questa la scoperta del dottor Alberto Mantovani: i macrofagi anziché contribuire a ridurre il tumore, lo aiutano a svilupparsi.
Mantovani ha dimostrato che all’origine e nello sviluppo dei tumori non conta solo la genetica, ma anche il microambiente che circonda le cellule tumorali. E’ una scoperta molto importane perché apre la strada a nuove terapie per combattere la malattia del secolo.
In pratica non basta solamente distruggere le cellule tumorali, bisogna agire anche sul sistema immunitario e sull’infiammazione.
«Due sono le vie — commenta Mantovani — Una è quella che toglie i “freni” a certe cellule immunitarie, i linfociti bloccati dal tumore, e li rende di nuovo capaci di aggredire le cellule tumorali, l’altra strada da seguire è quella di agire su altre cellule immunitarie, come i macrofagi, che dovrebbero fare piazza pulita dei tumori, ma in realtà ne alimentano la crescita proprio perché producono sostanze infiammatorie. L’obiettivo è quello di bloccare queste sostanze che rappresentano linfa vitale per i tumori. Ci stiamo provando».
Brillantemente laureato in Medicina e Chirurgia nel 1973 a Milano, Mantovani nel 1976 ha conseguito la specializzazione in Oncologia a Pavia. Ha maturato esperienze all’estero, Inghilterra e Stati Uniti e attualmente è direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Milano e docente all’Humanitas University, nonché scienziato italiano di fama internazionale.
Le sue ricerche partono da lontano e si rifanno alla teoria del medico tedesco Rudolf Virchow che nel 1863 aveva dimostrato come la nascita e la crescita dei tumori fossero legate all’infiammazione, cioè alla reazione che il sistema immunitario dell’organismo ha nei confronti di un insulto esterno. La teoria era stata abbandonata ma Mantovani la riprende e nel 2001 pubblica sulla rivista Lancet un articolo in cui dimostra che alcune cellule del sistema immunitario si insinuano nel tumore e ne favoriscono la crescita proprio perché provocano infiammazione.
Ha ricevuto recentemente a Bruxelles il secondo Premio europeo di oncologia 2016, assegnato dall’Organizzazione degli Istituti europei del cancro (Oeci) fondata nel 1979 da Umberto Veronesi.
Nonostante di premi internazionali ne abbia ricevuto altri nove durante la sua prestigiosa carriera, Mantovani è apparso felicemente emozionato e ha dichiarato che « Il riconoscimento va condiviso, va anche al mio Istituto, a tutto il mio gruppo, compresi i tecnici che sono i depositari della cultura del saper fare e soprattutto – ha sottolineato lo scienziato – spetta anche a chi ci sostiene nella ricerca, in primo luogo all’Associazione Italiana per le ricerche sul cancro».
A chi gli chiede come si può aiutare il sistema immunitario risponde «Con una regoletta semplice, di tre cifre: 0, 5, 30. Zero fumo. Cinque volte al giorno un pasto di frutta e verdura. E trenta minuti quotidiani di esercizio fisico moderato». Daniela Gabriele