Sembrerebbe aver presentato tutti i documenti in regola all’Ambasciata del Cairo, compresi la lettera d’invito che è stata redatta e spedita da suo cognato, cittadino italiano, il 15 aprile 2016, ma gli sarebbe stato comunque rifiutato il visto esattamente un mese dopo, il 15 maggio 2016, con la nota «Non abbiamo la certezza che il soggetto faccia ritorno».
Questa è la versione dei fatti dichiarata da Sylla Koumbassa.
Il cognato, dottor Sandro Corbelli chiede chiarezza «a parte le garanzie che ho fornito, ma qui si fa il processo all’intenzione e poi come se non bastasse per assicurare il rilascio del Visto, sembrerebbe che gli sia stata richiesta una somma in denaro che si aggiri tra i 7mila e gli 8mila euro circa, rifiutata da mio cognato Sylla».
Di conseguenza, Corbelli avrebbe manifestato l’intenzione di avviare una denuncia, presso la Procura della Repubblica, nei confronti dell’Ambasciata d’Italia al Cairo (Egitto) «l’ambasciata ha sostenuto che il Sig. Koumbassa ha fornito un c/c di garanzia economica di euro 0,52, quando invece lui aveva fornito all’ Ambasciata un c/c di garanzia economica pari ad euro 800 circa e un contatto di lavoro regolare».
Sylla Koumbassa, potrebbe non avere piu’ la possibilita’ di riabbracciare in Italia la propria sorella dopo 8 anni.
I due chiedono chiarezza.
N.B. Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito potete contattare il dott. Sandro Corbelli ai seguenti indirizzi e telefoni.
– Indirizzo email : “corbelli.alessandro@yahoo.it “
– Numero Cellulare : 0039 – 366.4887613
– Cattolici uniti
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