L’arte suscita seduzione, coinvolgimento, emozione. I suoi molteplici linguaggi, i colori, le tecniche, i generi, indiscussi veicoli emotivi, comunicano all’osservatore messaggi esclusivi che, di frequente, anche attraverso la loro contingenza, identificano valori collettivi.
L’arte contemporanea, gli artisti che ne compongono il ricco ed eterogeneo panorama, e l’impatto delle loro opere sulla società, sono alcuni degli elementi alla base delle riflessioni di Ilva Marchizza, direttrice della Galleria d’Arte “In Quadro. Contemporary Art”, che viene inaugurata con una mostra collettiva venerdì 29 luglio alle 18.30 nel centro storico di Cerveteri.
“Lo spirito che mi ha sempre animato nella mia attività è una forte passione per la ricerca della bellezza in ogni sua manifestazione e la volontà di promuovere un cambiamento sociale attraverso l’opera d’arte – scrive in una nota la direttrice di In Quadro – Ammirare un’opera d’arte, soprattutto di arte contemporanea, è una sorta di viaggio in noi stessi. Inizialmente siamo noi osservatori, il nostro vissuto, che si frappone tra di noi e l’opera, tra noi e ciò che l’artista vuole comunicare e trasmettere. Ma la peculiarità dell’arte sta proprio nella sua intrinseca capacità di elevarci, di trasporci su un piano diverso, annullare noi stessi per captare “l’altro da noi” che l’opera ci comunica. Dopo questo viaggio trasversale e bidirezionale tra noi, l’opera e l’artista, non siamo più gli stessi; un cambiamento necessario che il mondo dell’arte, in tutte le sue declinazioni, ci obbliga a percorrere in virtù di un arricchimento personale, un tassello in più nella conoscenza di noi stessi e del mondo in cui siamo immersi. È un’espansione di coscienza, un flusso continuo di spunti di riflessione a cui siamo chiamati a confrontarci ogni volta che ci troviamo di fronte all’opera d’arte. Gli artisti, in qualsiasi campo essi si esprimano, sono le vestali deputate a mantenere in vita il fuoco blu della nostra anima”.
Quella dell’allestimento di mostre, collettive e personali, è un’attività che Ilva, insieme al marito Fabio Uzzo, ha iniziato già tre anni fa a Ladispoli. Qui, al centro della città, i due coniugi hanno destinato uno spazio ad esposizioni di opere di artisti del territorio e non. “Nell’ottobre del 2013, avvalendoci dell’aiuto di Filippo Conte, Delegato all’Arte del Comune di Ladispoli, abbiamo iniziato ad allestire le prime collettive – spiega Ilva – poi, pian piano i pittori hanno cominciato a conoscerci e ad avvicinarsi alla nostra galleria”.
“L’arte contemporanea – prosegue Ilva – viene troppo spesso bistrattata, perché non viene considerata un genere da cui partire per spunti e riflessioni sulla società contemporanea, su quello che succede oggigiorno”. Di qui l’importanza di offrire uno stimolo alla produzione artistica, valicando i limiti e gli ostacoli che troppo spesso gli artisti si trovano ad affrontare. “L’arte è vita, in qualsiasi momento, in qualsiasi situazione si può creare arte, si può manifestare l’arte – aggiunge – è fondamentale portare gli artisti ad esprimersi di nuovo, perché molti di loro sono confinati nelle mura di casa e sono talmente demotivati che non si esprimono più, oppure si esprimono tramite dei cliché. L’esperienza di Ladispoli è stata utile anche per questo: tanti pittori hanno ricominciato ad esprimere se stessi e a trasmettere, attraverso le loro opere una particolare visione del sociale”.
L’espressione artistica è una delle risorse del territorio. “Con l’amministrazione comunale di Cerveteri c’è l’idea di portare avanti un progetto di rivalutazione del centro storico in cui l’arte rappresenterà un punto di riferimento – spiega – Insieme al Sindaco Alessio Pascucci stiamo lavorando ad una serie di percorsi artistici di vario taglio e genere”.
“L’arte è presente sul territorio, gli artisti ci sono, bisogna solamente seguirli, valorizzarli, dargli modo di esprimersi e produrre, perché se non ci fosse l’artista che è più sensibile di noi comuni mortali, che percepisce determinate cose prima di noi, determinate situazioni e inclinazioni sociali, non ci sarebbe niente, morirebbe tutto”.
Alla valorizzazione del patrimonio locale è anche indirizzato il progetto “Quarantotto artisti per Cerveteri”, iniziativa ideata dall’artista Paolo Maccioni. Così come già avvenuto per Ladispoli, dove, lo scorso 8 maggio, presso la sede del palazzo comunale è stata presentata l’opera ispirata a Torre Flavia, è attualmente in fase di esecuzione la tavola pittorica a mosaico, composta di quarantotto tasselli eseguiti da altrettanti artisti, raffigurante uno degli scorci storici di Cerveteri. “L’opera verrà posizionata in un luogo accessibile al pubblico – dice Marchizza – Possiamo già anticipare che il progetto non si ferma solo alla pittura ma abbraccia la cultura in genere, anche la letteratura”. Paolo Maccioni sta infatti già lavorando ad una nuova impresa, questa volta letteraria, dall’emblematico titolo “Il Viaggio”. Partendo da un brano scritto dallo stesso artista, quarantotto persone, in successione, verranno chiamate a redigere un testo che dovrà stabilire un filo conduttore con quello composto dall’autore precedente.