È tornato a parlare dopo tanto tempo della sua squadra del cuore, l’attore e regista romano Carlo Verdone, in una recente intervista su La Repubblica.
In particolare sul riferimento della nuova norma in vigore dalla prossima stagione allo Stadio Olimpico.
Controlli più serrati per l’antiterrorismo ma soprattutto le impronte digitali obbligatorie prima dell’ingresso «è diventato faticoso, non posso subire lo stesso controllo quando entro in America e all’Olimpico, vuol dire che qualcosa che non va. Quello che era gioia, vedere la Roma con gli altri tifosi, è diventato complicato. Pensi per le famiglie con più figli, o per gli anziani che hanno da una vita lo stesso posto quanto sia stancante» ha ammesso l’artista.
Verdone ha manifestato la sua perplessità per l’assenza pesante della Curva Sud nelle partite casilinghe della Roma «stanno lentamente uccidendo lo sport dal vivo, le emozioni della gente. Ora, in tanti decideranno di non andare più allo stadio e mettersi in poltrona. Anche me passa la voglia».
Verdone ha rivelato anche l’insoddisfazione di alcuni giocatori della Roma che vivono in maniera sofferente la vuotezza dello stadio «giocatori che conosco mi hanno confessato che vivono male la curva vuota. Manca il motore che accende lo stadio, quello dell’incitamento. Le istituzioni dovrebbero dare fiducia ai tifosi. Anche l’immagine che trasmettiamo in televisione è tremenda. Lo stadio mezzo vuoto è squallido».