Nella Basilica di Santa Anastasia a Roma ieri è stata celebrata dal Card. Angelo Comastri la Messa in ricordo di Madre Teresa di Calcutta, la religiosa albanese che sarà proclamata Santa da Papa Francesco domenica 4 settembre in Piazza San Pietro.
Sulle pendici del colle palatino il ricordo di Madre Teresa è vivo. Il popolo della vita riunitosi nella meravigliosa basilica rinascimentale ha ricordato la Beata nel suo servizio alla vita nascente. Il Card. Comastri, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, nella sua omelia ha ricordato Madre Teresa come «la donna più potente della terra» che ha eroicamente deciso di mettersi al servizio dei più poveri, quindi anche del bambino non nato definito proprio da Lei «il più povero dei poveri».
Alla fine della partecipata celebrazione Comastri ha voluto lanciare un messaggio a tutti i prolife, specialmente ai giovani del Movimento per la Vita: «nel ricordo e nella luce di Madre Teresa di Calcutta – ha esordito Comastri -, desidero salutare tutti i giovani che si impegnano nella difesa della vita. Madre Teresa è un esempio perché ovunque è andata ha sempre cantato la vita e incoraggiato a difenderla, perché la vita è un dono di Dio e chi combatte la vita combatte Dio. Questa – ha concluso – è la cosa più assurda che l’umanità possa fare. Difendete la vita, non abbiate paura!».
All’evento erano presenti numerosi esponenti della Federvita Lazio, tra cui il Presidente Roberto Bennati il quale ha ringraziato Padre Alberto Pacini, Rettore della Basilica di Santa Anastasia, da sempre molto vicino ai temi del Movimento per la Vita. «Padre Alberto – ha ricordato Bennati – ha permesso che l’esperienza dei Centri di Aiuto alla Vita (CAV, ndr) si espandesse nella città di Roma. Siamo molto grati della sua disponibilità: ad oggi i Cav romani sono sei e hanno aiutato più di trecento mamme e fatto nascere altrettanti bambini».
Padre Alberto Pacini, sulla scorta dell’insegnamento di Madre Teresa, ha puntualizzato come l’operato dei Cav è proprio quello di dare sostegno «a coloro i quali non hanno nessun diritto agli occhi del mondo». Accogliere le madri affinché accolgano i loro figli: una missione naturalmente laica che però viene arricchita dalla fede dei numerosi volontari che operano a Roma e in tutta Italia. «Noi ci prendiamo la responsabilità di aiutare le mamme a non essere sole e abbandonate», ha puntualizzato Pacini.
«Madre Teresa è per noi un esempio che quotidianamente ci illumina nell’appassionante volontariato a servizio della vita nascente», così Maria Luisa Di Ubaldo, coordinatrice dei Cav Romani e segretaria di Federvita Lazio, spiega l’importanza della figura della religiosa albanese nel volontariato per la vita.
Quello di ieri è solo il primo di una serie di eventi che precedono il grande momento di domenica 4 settembre quando i prolife di tutto il mondo vedranno salire agli altari una donna che ha fatto della carità verso gli ultimi la sua missione di vita. E di questa vita noi dobbiamo diffonderne i principi, il ricordo, le testimonianze e i frutti. E’ doveroso, necessario, giusto.