Dopo i presunti tumulti interni ad alcune consorziate della Roma-Tpl Scarl, in data 9 settembre scorso, con tanto di richesta formale protocollata n.28703, è il Dipartimento settimo del Comune di Roma a farsi sentire.
Si chiede chiarimento sui trasferimenti finanziari di tutte le società consorziate, sub-consorziate e sub-affidatarie, facendo esplicito riferimento all’acconto dell’ 80 per cento delle somme dovute alla società partecipata dal Comune, già versate per il mese di agosto 2016.
Un’appello arriva dal mondo politico, quello della Democrazia Cristiana. A parlare è Claudio Lozzi che ricorda come «avevamo già segnalato l’esigenza immediata di internalizzare i servizi pubblici al fine di evitare ogni possibile tipo di contenzioso, la Capitale non ha bisogno di elemosinare servizi di trasparenza dalle società appaltatrici, si potrebbe risolvere all’apice tutta la faccenda, tra l’altro siamo arrivati al punto che la gestione diretta costerebbe di meno»