
L’ingresso del Palazzo del Granarone, da questa settimana, ospita in permanenza l’opera “48 artisti per Cerveteri”. Domenica 11 settembre alle 10.30, infatti, tirato giù il telo rosso, la tavola pittorica a mosaico è stata resa visibile al pubblico. Ad inaugurare l’evento gli interventi del Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci, dell’artista Paolo Maccioni e del critico d’arte Antonio Sorgente.
Dopo l’opera presentata a Ladispoli a maggio, dedicata al monumento di Torre Flavia, anche in questa realizzazione è stato scelto uno dei luoghi rappresentativi della città, uno scorcio di Piazza Santa Maria di Cerveteri.
Tra i primi propositi del progetto quello di “aggregare gli artisti del territorio” in una realizzazione che, anche grazie alla sua collocazione, rimarrà nella storia. A spiegarlo Paolo Maccioni, ideatore dell’iniziativa che commenta: “È un’opera che va guardata da qui a lungo termine”, perché il dipinto, e i suoi autori, verranno visti e riconosciuti anche negli anni futuri. E auspica, il pittore che il mosaico divenga “un’attrazione artistica accanto alle altre già presenti nel Comune di Cerveteri”.

L’opera si può ora vedere accedendo allo storico edificio di via Francesco Rosati, sulla parete frontale dell’ingresso. Un’ubicazione che ne permetterà un’ampia visibilità, come spiegato dal Sindaco Alessio Pascucci. Dallo scorso anno, ha illustrato Pascucci, il piano terra dell’edificio ospita la Biblioteca comunale mentre al primo piano è stata spostata l’aula consiliare, un luogo che, in futuro, dovrebbe ospitare anche eventi culturali. Rappresentativa l’immagine scelta per la realizzazione del dipinto, una foto di Dino Frattari che ritrae la nota piazza del centro storico con l’imponente castello. “Quando io incontro artisti che anche decine e decine di anni fa hanno fatto delle iniziative a Piazza Santa Maria, attori, cantanti, musicisti, ne hanno sempre un ricordo fantastico” ha commentato il primo cittadino, riferendosi al soggetto del mosaico.

La promozione dei patrimoni storici e culturali delle città è sicuramente uno degli obiettivi del progetto ideato da Maccioni. L’omaggio degli artisti a Piazza Santa Maria, tirato giù il drappo rosso, svela immediatamente al pubblico l’esclusività espressiva dell’opera, che sorprende e coinvolge racchiudendo ed esaltando il contributo individuale di ogni autore.
È a questo punto che il critico d’arte Antonio Sorgente fornisce una lettura dell’opera. Attraverso una spiegazione concisa e accurata l’esperto evidenzia le peculiarità del dipinto, il bilanciamento dei volumi, quello cromatico, il senso di profondità e di movimento. In questa realizzazione quarantotto artisti hanno composto un unicum rappresentativo dell’immagine della città. Fondamentale, chiarisce il critico, è sempre distinguere la creazione pittorica dall’immagine fotografica. “Il peggior complimento che possiamo fare ad un pittore è dirgli che il suo quadro sembri una fotografia – commenta Sorgente – Questa non è una fotografia, è un dipinto che rimarrà nella storia di questa città”. Rilevante diviene anche l’impatto sull’osservatore. “Il dipinto è l’emozione dell’artista riportata sulla tela – prosegue il critico – se questa emozione è in grado di coinvolgere emotivamente lo spettatore, l’artista, nella fattispecie gli artisti hanno svolto la loro funzione”.
La tavola pittorica è stata eseguita scomponendo l’immagine scelta in quarantotto tasselli. Ad ogni pittore il compito di realizzarne uno, utilizzando la propria tecnica ed il proprio stile. I quarantotto artisti si sono uniti così nell’esecuzione dell’opera, ma anche “nell’idea sottesa alla realizzazione del progetto, quella della condivisione dell’opera d’arte come creazione di un’identità sociale per il paese” dice Ilva Marchizza che, con la Galleria d’arte inQuadro Contemporary Art, insieme al marito Fabio Uzzo – come già avvenuto per l’opera di Ladispoli – ha curato l’iniziativa affiancando Paolo Maccioni nelle varie fasi di esecuzione del progetto.
I “48 artisti per Cerveteri”: Franca Asciutto, Andrea Barletta, Daniele Bartocci, Federica Battafarano, Anna Belperio, Anna Maria Berardi, Stefano Bologna, Felicia Caggianelli, Eugenio Cannistrà, Vincenzo Cesetti, Maria Grazia Chiappinelli, Carmela Coia, Simona Conte, Roberto Cortignani, Elisabetta De Guidi, Monica Di Folco, Carlo Grechi, Elisa Indino, Alessia Latini, Laura Laurini, Antonella Laurino, Antonia Leta, Roberto Liburdi, Francesca Lucarini, Paolo Maccioni, Ilva Marchizza, Teresa Marrone, Veronica Mazza, Renato Mazza, Gianluca Monaldi, Daniela Ottieri, Elisa Pace, Luisa Pietrangeli, Antonella Pirozzi, Leda Poiani, Isabella Presta, Alessandro Pulerà, Alvaro Rinaldi, Stefano Rippo, Brenda Rossetti, Luciano Santoro, Anna Sbardella, Federica Serino, Anna Tonelli, Gheorghe Untu, Leandro Vattani, Rosa Vicari, Nora Yaneva.