Nel pomeriggio e nella serata di ieri, a soli sei giorni dal Natale e a migliaia di chilometri di distanza l’uno dall’altro, si sono consumati due attentati che hanno coinvolto le città di Berlino, in Germania, e Ankara, in Turchia a discapito di altri martiri del terrorismo. Al momento le notizie che giungono dal luogo colpito in Germania riferiscono di dodici morti e una cinquantina di feriti. A perdere la vita ad Ankara, in Turchia, è stato l’ambasciatore russo Andrey Karlov.
Germania. L’attentato è avvenuto nel mercatino di Natale a Berlino-Charlottenburg, nella Breitscheidplatz, ai piedi della Gedaechtniskirche, la Chiesa del ricordo, testimonianza dell’orrore e distruzione della seconda Guerra Mondiale, è uno dei simboli di riconciliazione della città berlinese. La piazza è nei pressi della stazione Zoologischer Garten. Un camion, intorno alle 20.15, è piombato sui marciapiedi e sulla folla che faceva shopping per le prossime festività distruggendo stand e falciando la vita di 12 persone e ferendone 48 (quest’ultime sono ricoverate in gravi condizioni in ospedale, come dichiara la polizia tedesca alle 2.00 di notte). Secondo il Die Welt, importante quotidiano tedesco, una persona sospettata di essere il guidatore del camion – di origine cecena o pakistana – sarebbe stata arrestata mentre è morto nell’urto un secondo uomo – forse di nazionalità polacca – che era sull’autotreno. Si ipotizza la probabile rivendicazione dell’atto terroristico su un canale online dell’IS mentre importanti siti d’informazione danno ancora incerta la matrice della strage. Tutto è ancora al vaglio delle unità investigative locali competenti.
Turchia. Assassinato davanti alle telecamere l’ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov durante la mostra fotografica – La Russia attraverso gli occhi dei turchi – in una Galleria d’Arte Moderna ad Ankara. La raffica di proiettili ha colpito alle spalle il diplomatico mentre teneva il suo discorso di presentazione in pubblico. Karlov è stato ricoverato in ospedale, dove in seguito è deceduto. L’attentatore, un giovane poliziotto di 22 anni – identificato come un diplomato dell’accademia di polizia di nome Mert Altintas, diplomatosi nel 2014 all’accademia Rustu Unsal di Smirne – è stato ucciso nell’intervento delle forze speciali della polizia turca. A quanto pare tre persone sarebbero state ferite. Diverse le folli frasi urlate dal giovane attentatore prima, durante e dopo aver sparato contro l’ambasciatore russo Andrey Karlov, fra cui Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui e Questo è il conto per la Siria. (Fonte: Ansa; Speciale Porta a Porta Rai1; SkyTg24)
Maria Anna Chimenti