Una commedia moderna, brillante e divertente, grazie ai meccanismi di pochade e vaudeville, accuratamente adoperati. Questa la nuova pièce in scena, sino all’ 8 gennaio, al “Quirino”: Massimo Ghini ( che è anche regista) interrpreta adeguatamente Michel, un padre di famiglia che, nella Parigi di Hollande, vuol finalmente ritagliarsi, di sabato mattina, un piccolo spazio per ascoltare un “Cult-disc”, fortunatamente trovato in una bancarella lungo la Senna. Appunto “Un’ora di tranquillità” è il titolo della piece, opera del giovane drammaturgo francese Florian Zeller (classe 1979, da alcuni ritenuto uno dei piu’ promettenti autori di teatro contemporaneo): portata anche sullo schermo nel 2014 (“Tutti pazzi in casa mia”, .il titolo italiano del film, diretto da Patrice Leconte).
Inutile dire che il povero Michel non riuscirà minimamente nel suo intento: ostacolato , quel maledetto sabato mattina,da moglie depressa e insicura,amante nevrotica, figlio contestatore “hardrocker” nel tipico stile anni Duemila, amico di vecchia data (Massimo Ciavarro) che si rivela essere l’amante della moglie, vicino di casa polacco invadente e e idraulici incompetenti, intenti a sfasciare praticamente casa nel vano tentativo di riparare una perdita d’acqua. Sullo sfondo, “La ville lumiere” di oggi: quella stessa Parigi, dominata dalle fantasiose architetture del “faraone socialista” Mitterrand, che abbiamo visto far da sfondo negli ultmi anni, in contesti però ben diversi, a film come “Il fantastico mondo di Amelie”, “Luna di fiele” e “Venere in pelliccia”.
Tra battute esilaranti e brevi flash sull’attualità, i comici eroi di Zeller (comprimari di Ghini e Ciavarro, sono Claudio Bigagli ,Alessandro Giuggioli, Galatea Ranzi, Luca Scapparone, Marta Zoffoli) intrattengono piacevolmente il pubblico con un atto unico d’un’ora e mezzo circa, nel rigoroso rispetto delle tre celebri unità teatrali aristoteliche di tempo, luogo e azione (scene, Roberto Crea;costumi, Silvia Frattolillo; luci, Marco Palmieri).
Fabrizio Federici