Marco Lovisolo esordisce nel mondo editoriale con un libro autentico dal titolo ‘Lo zaino è pronto, io no’ edito da Youcanprint.
L’autore narra una serie di viaggi da lui compiuti con lo zaino in spalla e la penna sempre pronta, in giro per il mondo, esplorando paesi colorati e ricchi di tradizioni.
Kenya, Messico e Guatemala, India del nord, Perù e Bolivia, Cambogia, Vietnam, Laos, Patagonia (Argentina e Cile) sono le terre esplorate da Marco che, con autentica tenacia, descrive i suoi percorsi con un filo conduttore centrale: l’ironia.
I volti incontrati, le storie incrociate, pro e contro, le dieci cose da fare, quelle da non fare, la frutta meravigliosamente delicata di terre incontaminate, gli animali dell’Africa, l’autonomia del viaggio in Perù, la storicità di ogni posto toccato con la narrazione arco-temporale sociale, le paure superate, l’armonia delle forme architettoniche e tantissimo altro ancora. Elementi narrati con un’ironia non da tutti, caratteristica che contraddistingue la penna di Marco Lovisolo.
Lettura consigliata a tutti coloro che vorrebbero partire ma non lo fanno, a tutti coloro che viaggiano spesso e a tutti coloro che sono curiosi di esplorare nuove terre attraverso l’inchiostro dell’autore.
Trama, descrizioni e stile meritano 5 stelle su 5.
Intervistato per l’occasione ecco cosa racconta:
Come nasce ‘Lo zaino è pronto, io no’?
In maniera un po’ strana, per la verità. Mentre ero in viaggio, tenevo i contatti con gli amici via e-mail. In poco tempo mi resi conto erano più interessati ai dettagli quotidiani che non alle grandi attrazioni. Cominciai così a raccontare in maniera ironica i piccoli disastri che combinavo e nel giro di breve tempo si venne a creare un piccolo gruppo di fan. A questo gruppo si è aggiunta un ragazza che in seguito è diventata la mia compagna di viaggio e di vita, la quale si è fatta carico di un’istanza che sentiva spesso ripetere dai miei amici: “Perché non scrivi un libro sui tuoi viaggi?”. Sembrava facile, ma non lo era affatto: le mail costituivano uno spaccato di quello che mi accadeva, ma non erano legate, non avevano consequenzialità. Ho dovuto recuperare tutto quel materiale, plasmarlo, aggiungere notizie dei posti visitati e considerazioni personali. Un lavoro lungo, ma alla fine eccolo qua.
Una serie di lunghi viaggi per il mondo sono raccontati nel tuo libro. Quando qualcuno afferma che ‘odia viaggiare’, cosa rispondi?
Che in parte lo posso capire. Viaggiare in questa maniera non è agevole né dal punto di vista fisico né da quello mentale. Mette in discussione le tue certezze, le convinzioni su cui hai basato la tua vita. Il tutto viene amplificato dalla dimensione del viaggio in solitaria perché sei obbligato a metterti a nudo. In parte questo è il motivo per cui ritengo sia necessario viaggiare: mettere al vaglio quello che tu pensi di sapere del mondo e di te stesso.
Inoltre sono fermamente convinto di una cosa. Oggi abbiamo milioni di mezzi che ci parlano del mondo: tv, radio, internet. Tuttavia sono tutti strumenti “filtrati” dalla lente altrui. L’unico modo per comprendere pienamente il mondo che ci circonda è vedere con i propri occhi, provare direttamente sulla propria pelle. Solo in quel caso possiamo farci un’opinione veramente nostra. E sai cosa? Spesso alla fine è diversa da quella che avevamo in origine.
Hai pubblicato la tua opera con Youcanprint. Perché questa scelta?
Ho valutato con molta attenzione la piattaforma di selfpublishing alla quale appoggiarmi per pubblicare il libro. A mio modesto avviso Youcanprint è la migliore in assoluto: servizio di customer care eccellente, diffusione capillare delle tue opere su tutti gli store on line, possibilità di usufruire di servizi editoriali a costi contenuti. Inoltre esiste una community di autori estremamente dinamica e attiva. Pensa che, pur senza il patrocinio diretto di Youcanprint, parteciperemo alla Fiera dell’Editoria Tempo di Libri a Milano, dal 19 al 23 aprile, in totale autogestione. Il selfpublishing che diventa selfmarketing.
Progetti futuri?
In questo libro ho raccolto solo una parte dei miei viaggi, non tutti. Molti altri ne sono seguiti e molti altri ne seguiranno. In modo particolare, vorrei trasmettere a mia figlia, che oggi ha solo un anno, l’amore per il viaggio, per cui, prima che cominci ad andare a scuola mi piacerebbe prendere un lungo periodo di pausa per imbarcarmi con lei e mia moglie in un lungo vagabondaggio. Vuoi che non raccolga quelle impressioni in un libro?