A Roma si vuole sgomberare Celio Azzurro, uccidere l’intercultura, affossare qualsiasi modello di inclusione sociale, sigillare qualsiasi spazio in cui si rispettino e valorizzino le differenze. Come il Celio Azzurro, ci sono centinaia le associazioni e realtà sociali attive che, vittime della sciagurata Delibera 140, si vedono strappare lo spazio e la storia.
Oggi alle ore 15 il presidio di protesta.
Un po’ di storia:
Posizionato sulla collina del Celio, a ridosso del Colosseo, “Celio Azzurro” nasce nel 1990 come Centro Didattico Interculturale – grazie all’Associazione culturale “Celio Azzurro”, alla Caritas Diocesana di Roma (con l’aiuto determinante di Don Luigi di Liegro) e all’Ufficio Speciale Immigrazione del Comune di Roma – con lo scopo di accogliere bambini immigrati (molte volte provenienti da case famiglia o comunque da situazioni sociali difficili) e bambini italiani.
“Celio Azzurro” nasce con l’intenzione – poi di fatto diventata realtà – di offrire uno spazio di accoglienza, dove la parola d’ordine sia intercultura e in cui la diversità culturale sia vista non come un mostro da abbattere, ma come una risorsa da valorizzare.
Ma “Celio Azzurro” non è solo una scuola. E’ un punto di incontro aperto tutto l’anno, anche oltre il consueto orario scolastico; è un luogo dove bambini e genitori possono trovare sostegno (attraverso, ad esempio, i corsi gratuiti alla genitorialità) e un aiuto pratico ed affettivo per affrontare le difficoltà di una quotidianità a volte problematica, spesso difficile.
“Celio Azzurro” è una scuola piccola, quasi una casa, ma al suo interno contiene il mondo intero.
Ebbene, questa esperienza meravigliosa e unica allo stesso tempo è ormai a rischio da molti mesi.
Per via della terribile delibera 140, Celio Azzurro ha da qualche giorno ricevuto un’istanza di sgombero e rischia di chiudere (come tante altre realtà legate al sociale).
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