«Mi pare doveroso sollevare la questione della par condicio sui media. Non sono disposta a subire semiesclusioni, ossimori ed oscurantismi giornalistici ne tanto meno mobbing mediatico. Questo mio comunicato- rivolto a tutti gli organi di stampa locale- ha un significato morale di appello alla correttezza dell’informazione, al pluralismo e alla civiltà di una campagna elettorale già iniqua di per se in quanto impari nei tempi e nei luoghi, quelli decisi dai potentati e fuori dalla normativa vigente. La famelicità degli amministratori uscenti e di ipotecati vincitori, privi di autocontrollo, danneggiamo l’immagine di democrazia nella nostra città e della politica in genere. In campagna elettorale l’informazione e la comunicazione giocano un ruolo predominante. Non posso permettere che alcuno, se pur professionista riconosciuto, intendendo proseguire la diffusione di notizie riguardanti la mia presenza continui ad offuscare l’immagine dell’ unica candidata donna al governo del Comune di Frosinone per le prossime amministrative, proseguendo nel perverso gioco di abuso mediatico ed evitando approfondimenti doverosi. La legge promuove e disciplina, al fine di garantire la parità di trattamento e l’imparzialità rispetto a tutti i soggetti politici, l’accesso ai mezzi di informazione per la comunicazione politica. È questa che va usata e non quella che viola la norma giuridica che disciplina ed organizza qualsiasi comunità. La nostra società è attraversata da tensioni derivate da individualismi e comunitarismi che possono risolversi solo nella dimensione di un atto di democrazia equilibrata, non sessista, rappresentativa di tutte le persone che sono presenti in campo. Emarginare o diffondere informazioni sbilanciate tra le candidate e i candidati concorrenti rivela pratiche di scambio e corruzione che ci auguriamo non siamo l’ ispirazione comune tra gli articolisti locali».
Giuseppina Bonaviri