L’attenzione è dedicata ad un’etichetta non conforme apposta sulle uova di Pasqua in primo piano sugli scaffali, fra peluche, prodotti erboristici e salutari, al di sopra del cartello bianco, su cui risalta la scritta rossa in stampatello maiuscolo pieno, CASA DELLE DONNE AIUTIAMO AMATRICE, a fianco, guardando, sulla destra lo stivale italiano e un cuore in prossimità delle zone centrali del Paese.
Diventerà la sorpresa da scartare, ma prima è una porta da aprire che conduce alla rivelazione di un esempio da seguire, una realtà coraggiosa e cosciente, la Casa delle Donne di Amatrice e Frazioni: donne alla riscoperta delle antiche tradizioni e alla scoperta delle nuove tecnologie, alla luce di conoscenze, arte, fantasia, artigianato ed economia. Già perché la commessa del negozio, svelerà che, quelle uova pasquali sono state confezionate appositamente per l’associazione da una cioccolateria di Norcia e l’incasso sarà devoluto interamente per sostenerne il progetto di recupero del futuro e del territorio.
Successivamente ci sarà la conferma dal web. Tra i gemellaggi, gli spettacoli, le vetrine e nei reparti ospedalieri, gioiosi nel loro incarto dai colori vivaci e dalle fantasie primaverili, le classiche uova di cioccolato – unitamente a simbolismo, cristianità e tradizione – acquisiscono il richiamo sano di solidarietà, grazie al coinvolgimento di mutuo soccorso di terzi e, all’ingegno frammisto alla buona volontà delle donne di Amatrice.
Si useranno un paio di frasi appena per realizzare un preambolo e poi la parola spetterà alla persona opportuna per le premesse al racconto e per far conoscerne i protagonisti. In chiunque è ancora vivo il ricordo dei terremoti del 24 agosto, 30 ottobre 2016 e 18 gennaio 2017 che hanno colpito il centro Italia. Sono state scosse sismiche di una forza distruttiva inaudita: hanno portato via persone care, hanno cambiato totalmente la vita di singoli ed intere famiglie.
Siamo un’associazione giovane. L’idea del gruppo, nasce da un desiderio comune, quello di creare un luogo dove le donne di Amatrice, possano liberamente mettere in atto la loro creatività.
Non esistevamo prima del terremoto. Siamo nate a novembre, in risposta al sisma del 30 ottobre. Dopo il 24 di agosto pensavamo di riutilizzare le strutture rimaste e quello che c’era per ricominciare.
Il sisma del 30 ottobre ci ha messo in ginocchio.
Quello del 18 gennaio ha lasciato solo macerie e ci ha fatto capire che ci troviamo su un territorio che forse avrà bisogno di 10-12 anni per ripartire, racconta al telefono Sonia Moscioli, presidenta della Casa delle Donne di Amatrice e Frazioni, anche architetta con formazione artistica ed esperienza di lavoro nel restauro di edifici di interesse storico e progettazione di interni.
Ma torniamo alle iniziative spontanee e volontarie, agevolate dal passaparola e dai social network (spesso sono state create grazie alla rete, una menaide di occasioni e di eventi benefici) come ci conferma la presidenta parlando del sito, della pagina e del profilo pubblico facebook dell’associazione che conta ben 2.335 membri al momento.
La stessa dichiara che Questa delle uova di Pasqua, iniziativa in conclusione ormai, contribuirà, come tante altre passate e in programma, alla mission delle donne amatriciane.
Siamo aiutate da amici, conoscenti e semplici sconosciuti per mettere in pratica arte e mestieri scomparsi a favore di gente e territorio segnato da lutti e distruzione.
Una rinascita e una crescita esponenziale, che mai come in questo momento trova voce in tutta la penisola, fra impegni ufficiali istituzionali e mercatini, incontri solidali, individuali e/o associativi, che aggiungono affetto, peso e sostanza alle nostre parole e ai nostri piani di lavoro.
Post. A coloro che fosse sfuggito, fra le tante notizie dei primi giorni del mese, si ricorda che queste donne, sono proprio quelle che, il 2 aprile scorso, ad Amatrice, hanno fatto dono del kilt al principe Carlo d’Inghilterra, in visita in Italia insieme alla consorte Camilla.
Consegnato dal sindaco Sergio Pirozzi, il kilt – in pregiate tele rosse e blu, colori del comune amatriciano – realizzate interamente a mano con antichi telai, è stato tessuto da Assunta Perilli di Campotosto, oltre che tessitrice, vicepresidenta dell’associazione e archeologa di antiche lavorazioni, narra entusiasta la Mascioli, che di seguito precisa Il consiglio direttivo è composto da Claudia Mozzetti (vendite al pubblico e segretaria), la consigliera Simona Paoletti (commercio abbigliamento), la consigliera Francesca Romana Brunamonte (esperta di antiche tradizioni e naturalista Knitter), la consigliera Samantha Pecci (cake designer e pasticceria in genere), la consigliera e tesoriera Francesca Nardi (geometra con la passione per la cucina), tutte le socie della Casa delle Donne di Amatrice e Frazioni.
A quanto pare il sogno ha preso piede, dal gruppo virtuale alla realtà è stato un passo. Fra le parole di Sonia si ascoltano sacrifici, fiducia e competenze messe in gioco per crearsi un futuro e per riprendersi quello che si è perso. Quello che, insieme, gli abitanti di queste zone mettono in gioco, ogni giorno da quelle tragiche date, per riavere quanto hanno perso. Per riavere ciò che è stato strappato via, così improvvisamente. Nella Casa delle Donne di Amatrice e Frazioni, e certamente non è l’unico sito, al posto delle lacrime si è avvicendato il sorriso, ed ecco pervenire iniziative, donazioni e sostegni deliberati. Non si ha il tempo di pensare, gli incontri sono sempre in aumento. Davanti c’è il futuro, quel futuro fatto di speranza, ma soprattutto di vite e territorio, territorio e vite, legame arcaico educato, hic et nunc, all’appello insistente per darsi una nuova possibilità, un giusto risarcimento. L’architetta ci spiega che nonostante gli sforzi, la cifra raccolta ancora non basta per avere la struttura in cui riunirsi, istituire corsi ed organizzarsi. Manca una struttura per le attività. Si farebbe certamente molto di più. Amatrice in questo momento e’ quasi totalmente distrutta e non ha più strutture disponibili per le attività. Nel post terremoto si deve ragionare per sedi provvisorie. Compatibilmente con le priorità della ricostruzione la nostra sede sarà posizionata nei prossimi mesi in un’area idonea. Potremo quindi avviare i laboratori e riempire finalmente queste pagine. Si legge in una pagina del sito della Casa delle Donne di Amatrice e Frazioni.
Nel sito sono presenti le fasi del progetto. Altresì , vi è l’elenco delle attrezzature, ed eventuali costi, per l’avvio della sede–struttura con gli aggiornamenti relativi all’avanzamento sullo stato di fatto dello stessa. Il conto è in trasparenza. Documentiamo tutto, basta seguirci su internet. Ci autofinanziamo. Non abbiamo uno stipendio. E’ tutto un investimento per noi, per l’economia del territorio, per un domani, dice ancora la presidente Sonia Mascioli, la quale concludendo invita ad andare a conoscere di persona quelle donne e quegli uomini che, affaticati da dispiaceri e amarezza, sfidano natura, destino e tempo a testa alta e si apprestano a festeggiare la Pasqua, invita a recarsi in quei luoghi, per visitare Amatrice e i comuni che oggi non ci sono più ma che presto torneranno ad esserci.
Maria Anna Chimenti