Proseguendo l’ “Offensiva del dialogo” avviata nell’ estate 2016, dinanzi all’incredibile sequenza d’attentati ad opera dell’integralismo islamico, la C.I.L.I- Italia, Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa, nata appunto dallo sviluppo di #Cristianinmoschea ( l’ iniziativa che l’11-12 settembre scorsi, in tutta Italia, portò migliaia di cristiani e di musulmani italiani a conoscersi meglio e dialogare) e presieduta da Foad Aodi, medico fisiatra, ha inviato a Papa Francesco quella che, in sostanza, è una “lettera aperta”. Che riafferma la volontà di C.I.L.I- Italia, Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia )e Movimento internazionale “Uniti per Unire” di proseguire non solo quest’ impegno per il dialogo interreligioso e interculturale, ma di farlo in tretta sintonia con la politica di pace di questo Pontefice. Le tre organizzazioni, unite anche nella persona del comune presidente, Aodi, hanno inoltre invitato ufficialmente Papa Francesco a incontrare – in occasione della sua visita pastorale a Cesena, prevista per il prossimo 1 ottobre – una loro delegazione, guidata dall’ Imam della moschea di Cesena, Soufi Mustapha, presidente del Congresso europeo degli Imam e dei Predicatori in Italia, membro del Segretariato generale di #Cristianinmoschea e coordinatore della stessa organizzazione per l’Emilia Romagna. Invito che dovrebbe culminare nella visita del Papa alla moschea di Cesena: per costruire insieme – sottolineano i firmatari della lettera – la “piramide del dialogo”, basata sui mattoni della comprensione tra fedi e culture diverse, contro qualsiasi forma di terrorismo integralista.
Il Presidente Aodi, a nome di Co-mai e della Confederazione #Cristianinmoschea, ha condannato inoltre con fermezza, senza ambiguità e con indignazione, l’ultimo attentato di Parigi ( accaduto, tra l’altro, significativamente poco prima di elezioni presidenziali francesi all’insegna, stavolta, della massima incertezza, N.d.R.):”Purtroppo, ancora un’altra volta è a rischio la libertà personale e la buona convivenza tra musulmani e occidentali; per questo motivo riteniamo tanto importante una risposta di Papa di Francesco, per stare accanto a tutti i musulmani che non c’entrano niente con il terrorismo cieco. Altrettanto importante è la visita di Sua Santità del 26 aprile in Egitto: lo accogliamo con le braccia aperte per essere uniti contro il terrorismo, contro la guerra alle religioni e la loro strumentalizzazione”.