A Roma, nello stupendo compless oarcheologico delle case romane del Celio, al Clivo di Scauro, sino al 2 maggio, d’ intesa coi ministeri dell’ Interno e dei Beni à culturali, è aperta la mostra “Pietas”, di Corrado Veneziano ( pittore, docente universitario, regista teatrale e televisivo),a cura diRaffaellasalato. Un’ esposizione con opere di grande originalità e forte impatto emotivo e spirituale:sitratta, infatti, di tele -ispirate alla Sindone -cheraffigurano,nei momenti immeditamente post mortem, vari tra i piu’ esecrandi dittatori del XX secolo.
Tra gli “opus reticulatum” e gli splendidi affreschi delle pareti, in stile pomperiano ( che nulla han da invidiare a quelli della storica Domus Aurea), i visitatori incontrano così figure come Adolf Hitler e Benito Mussolini, Mobutu e Pinochet, Gheddafi e Bin Laden. Ritratti, tutti, in una posa uguale a quella dell’ Uomo della Sindone: distesi , nudi con le mani incrociate davanti e gli occhi chiusi, nella rigida compostezza della morte, che mette quasi in secondo piano il ricordo, incancellabile, delle loro colpe.Posa, che ricorda anche il celebre Cristo morto del Mantegna, e le storiche foto di Salvatore Giuliano e Che Guevara ripresi poco dopo la morte (stesi, coi piedi nudi in avanti, sui tavoli d’obitorio). Manca, nella galleria di Veneziano, Josif Stalin: ma al crollo planetario dell’ideologia comunista è dedicata un’altra sua opera, dove una falce e martello sembra decomporsi in mille piccoli fiocchi di neve.
“Ho voluto dipingere queste opere accomunandole tutte all’insegna appunto della “Pietas”, la pietà cristiana”, spiega Veneziano: “quella pietà che, senza cancellare le colpe degli individui, ci spinge a considerarli tutti con rispetto, quando fuoriescono dallavita”.
Fabrizio Federici