Prenderà il via giovedì 25 maggio la prima tappa del progetto espositivo “Open” ideato e curato da Paola Valori per le iniziative promosse da Micro Arti Visive. “Nata in collaborazione con l’Associazione Michele Valori (Arte, Architettura e Urbanistica) la rassegna rientra nell’ambito del ciclo di mostre, delle giornate di ricerca e degli incontri di approfondimento, che focalizzano l’attenzione sul confronto intergenerazionale tra artisti” si legge nel comunicato dell’evento.
Il primo appuntamento sarà la mostra di Antonio Del Donno (1927) e Fabio Ferrone Viola (1966) che si svolgerà presso lo Spazio Cerere, ubicato nello storico quartiere di San Lorenzo, a partire da domani.
Trenta le opere in esposizione: “Sarà un racconto a quattro mani di due generazioni apparentemente molto lontane per età e contesti culturali, ma che pur partendo da posizioni nettamente diverse, condividono alcuni aspetti comuni: un moto di ribellione nei confronti della moderna società in rapida trasformazione, e soprattutto una forte denuncia del consumismo -oggi come allora- considerato uno dei principali mali della nostra civiltà. Sebbene siano nati e cresciuti in epoche diverse, e siano entrambi dotati di un forte temperamento, i due artisti hanno sperimentato nuove strade e tecniche, innescando con la loro ricerca quella provocazione di cui l’arte deve farsi portatrice”.
“Il primo è Antonio Del Donno nato all’inizio del Novecento, pittore e scultore presente in collezioni di tutto il mondo (Brasile, Stati Uniti, Israele, Austria) e in molti dei maggiori musei di arte contemporanea internazionali. I materiali che impiega sono il legno, la plastica ed altri di provenienza industriale. Il secondo, Fabio Ferrone Viola, a quaranta anni di distanza dal primo, ha di recente affrontato in modo personale il problema dell’ambiente e del consumismo imperante con la mostra CRUSH, ospitata al Complesso del Vittoriano nel luglio del 2016. Con lattine, tappi di bottiglia, rifiuti abbandonati e raccolti in giro per il mondo, ha catturato una storia e l’ha raccontata attraverso l’assemblaggio ed il colore”.
Emblematico il nome del progetto espositivo che prevede la realizzazione di diverse iniziative: “Il titolo ‘OPEN’ -spiega la curatrice Paola Valori- racchiude il significato di un contenitore aperto ed animato dal confronto delle diverse esperienze”.
“Open è anche uno strumento educativo funzionale a far conoscere al pubblico la poetica di quegli artisti che utilizzano un linguaggio più contemporaneo, ed è fondamentale per creare un dibattito più ampio sulle tracce di un secolo di ricerca e di sperimentazioni -si legge ancora nel comunicato- Comune denominatore degli artisti è il forte legame con i materiali utilizzati, gli stessi dai quali hanno trovato importanti fonti di ispirazione per la produzione artistica. L’impulso da cui prende il via il progetto è dunque quello di una sorta di continuità tra tradizione e innovazione non solo per comunicare le singole esperienze ma anche per invitare a una riflessione sui cambiamenti che hanno abbracciato negli ultimi decenni i diversi percorsi artistici, storici e sociali. Il catalogo della mostra con testi di Daniele Radini Tedeschi, Fulco Pratesi e Gianni Garrera è edito da Il Sextante di Mariapia Ciaghi in coedizione con Micro Edizioni”.
La mostra verrà inaugurata giovedì 25 maggio alle ore 18.30 presso lo Spazio Cerere di via degli Ausoni 3 alla presenza del critico d’arte Daniele Radini Tedeschi di cui è previsto un intervento. Rimarrà visitabile fino a lunedì 29 maggio nei seguenti orari: la mattina dalle 10.30 alle 13 e il pomeriggio dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito.