Il Palazzo della Cancelleria Apostolica a Roma apre le porte al Teatro “San Carlo” di Napoli per celebrare l’Amore in tutte le sue forme: mediante l’arte del canto e delle note musicali, che faran rivivere i personaggi che popolano il meraviglioso soffitto della Sala Riaria, aula di ricevimento per gli affari ufficiali della Santa Sede, integralmente rinnovata nel primo Settecento, durante il pontificato di Papa Clemente XI.
Lo spettacolo Amor che move, organizzato dall’Associazione culturale “Tota Pulchra”, presieduta e fondata da monsignor Jean Marie Gervais, e patrocinato dal Teatro San Carlo di Napoli e dalla Real Casa di Borbone delle Due Sicilie (che nel 1737 fondò il Teatro), e dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, si terrà lunedì 12 giugno presso la Sala Riaria, a partire dalle19,00: quando Salvatore Mazza, voce narrante, introdurrà la serata e la Cantiga 353 Quen a omagen da Virgen, che sarà cantata dal coro delle voci bianche dell’Istituto scolastico “F. Solimene” di Serino (Avellino), diretti dalla professoressa Pina Petrarca. La serata, ideata da Giandomenico Fanelli ed Eduardo Pitone, si articolerà in un intreccio di prosa e versi che racconteranno l’Amore: dalla dimensione trascendentale, che ripercorrerà l’esperienza mistica di San Francesco d’Assisi sino alle cantate amorose di Schubert, e ai versi della letteratura amorosa che hanno fatto sognare le diverse culture della civiltà moderna e contemporanea. Sul palco saliranno il tenore Domenico Sodano, il baritono Alessandro Lauretta, l’oboe Domenico Sarcina, il quintetto d’archi dei professori del Teatro San Carlo, violini Flavia Salerno e Leslaw Pankowski, la viola Eduardo Pitone, il violoncello Leone Calza, il contrabbasso Giovanni Giugliano.
“Con questo concerto in cui le ventiquattro voci bianche dei bambini saranno accompagnate dai maestri del Teatro San Carlo di Napoli desideriamo celebrare la Festa Europea della Musica, che si tiene ogni anno il 21 giugno, per dare il benvenuto al solstizio d’estate attraverso lo straordinario canale della bellezza artistica”. Così monsignor Gervais commenta l’iniziativa spiegando, inoltre, che nella medesima occasione si ricorderà anche il primo anno di vita dell’Associazione “Tota Pulchra”, fondata l’8 maggio del 2016 a Roma nel nome della Vergine Maria e di tutte le arti.
Solo per questa giornata del 12 giugno presso la Sala Riaria, inoltre, sarà esposta l’ opera d’arte “Dall’Impronta di Gesù”: realizzata per contatto dalla Sacra Sindone di Torino, con speciale pittura “impercettile, da Veronica Piraccini, maestro di pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma. Il dipinto, realizzato nel 2013, è pittura di pigmenti impercettibili, visibili-invisibili, su lino antico spigato, di formato circa m. 4,60 x m. 1. Esso scompare alla luce naturale e riappare nel buio, rivelato da lampade a luce “nera” che consentono di viverlo nella sua bellezza e,soprattutto, nella sua spiritualità.
La Sindone è uno dei misteri della fede più affascinanti.. Veronica, da sempre attratta dalla Sindone, ha potuto ricevere nel suo studio una foto della scannerizzazione della reliquia del 2002 a grandezza naturale. Sono nate così per contatto quattro opere delle stesse dimensioni della Sindone: la prima, un pastello su carta da lucido trasparente che ricalca, con metodo antico, ciò che sta sulla Sindone e lo riporta con metodo moderno in pastelli, ad esclusione delle bruciature; la seconda, “Dall’impronta di Gesù” ( che sarà esposta appunto il 12 giugno alla Cancelleria), su lino antico a spina di pesce, ancora con lo stesso metodo, ma con pittura “Impercettibile”, e speculare come da tradizione per il riporto delle immagini cosiddette “acheropite” (non dipinte da mano umana), così da avere il corpo di Cristo com’era nella realtà. La terza, su lino moderno a spina di pesce, usando lo stesso metodo, ma con pittura tradizionale; la quarta, “Il mio Gesù, il ritratto rivelato”, su lino moderno a spina di pesce, con pittura “Impercettibile”, che riproduce la Sindone come si vede, rivelando il ritratto di Cristo.
La Piraccini, nata a Bologna ma che ora vive a Roma, è attiva in una tendenza dell’arte contemporanea, sia storica che attuale, dove si argomenta un nuovo immaginario definito “Antirappresentazione”: da cui ha avuto origine la sua “Pittura Impercettibile”, basata sulla capacità di apparire e scomparire della pittura stessa, cioè di rendersi invisibile ma anche di rivelarsi nella potenza di tutti i colori dell’iride. L’invenzione di Veronica Piraccini è questa sostanza speciale, individuata attraverso la sorella Nadia, dottore in Fisica, che lei riesce ad applicare alla pittura, e che definisce “Impercettibile”: pigmenti speciali, visibili – invisibili. In un modo fortemente innovativo, Veronica realizza nuovi dipinti tridimensionali dalle infinite tonalità e luminosità. Altro suo merito è aver messo a punto un nuovo metodo di estrazione e fissazione della porpora: creando così tele basate su questo antichissimo pigmento naturale, che l’artista ricava direttamente dal Murex.
Fabrizio Federici