«Giovani e Donne, rimasti negli ultimi decenni in una area-parcheggio considerata riserva nel panorama politico-sociale nazionale, appaiono oggi i veri detentori del processo innovativo e riformista ed unico baricentro di equilibri altrimenti assai instabili se non impossibili.
Dieci anni fa iniziava per noi questo percorso politico che vedeva al centro del nuovo processo due protagonisti: Genere e Generazioni ( “G&G”) quale obiettivo alla creazione di un contenitore di eccellenza ed organizzatore del confronto dal basso e che a distanza di tempo ci appare ancora molto attuale e da proseguire. I primi temi che individuammo interpretavano già allora, per noi, la via del cambiamento.
Eravamo già in marcia e decidemmo di dare un taglio scientifico al nostro operato. Ci venne normale parlare di:
– CULTURA POLITICA EUROPEA
– INFRASTRUTTURE E MOBILITA’
– RICERCA SCIENTIFICA
– INNOVAZIONE TECNOLOGICA
– RISORSE ENERGETICHE
– FORMAZIONE, LAVORO E PRECARIATO
Ne furono pubblicati i primi risultati per un Evento nazionale sull’Europa dei popoli, organizzato nella Primavera del 2007 presso Ventotene. Nacquero tavoli tecnici assieme al gruppo nascente degli IE per discutere insieme, con incontri formali, seminari e forum. Ogni tavolo tecnico era guidato da un Coordinatore “G&G” e coadiuvato a sua volta da un Comitato di Saggi ed Esperti politologi di taratura nazionale che discutevano e si confrontavo con noi sui temi su detti.
La collaborazione tra donne e giovani quale pluralità di soggetti ci permise da subito l’individuazione di strategie che si collocavano dalla parte della crescita e modernizzazione per un reale e civile senso di appartenenza. Chiedendo voce trovammo cittadinanza. Questa appartenenza rappresenta, per noi, ancora oggi l’obiettivo prioritario da tutelare rigorosamente e puramente.
Per questo, a breve pubblicheremo un calendario “G&G” con il quale riproporre alcuni di questi temi che presenteremo in un incontro pubblico autunnale e l’istituzione di una Consensus Conference con eventi itineranti come momento di confronto partecipato e monitoraggio di quei modelli ottimali amministrativi che dovrebbero fare parte della cultura politica del nostro territorio. Dare smalto ad un sistema divenuto corporazione burocratizzata è, ora, l’anticorpo migliore alla emergenza democratica che purtroppo si respira. Giovani e donne continueranno così, insieme, ad inseminarci e virulentarci».
Giuseppina Bonaviri