Volano le emozioni del pensiero nelle opere di Antonella Pirozzi. L’artista, originaria di Napoli, si trasferisce sin dalla giovanissima età in Svizzera dove vive per diversi anni. Oggi residente a Ladispoli, la incontriamo nella città del litorale laziale, dove dal 24 al 30 giugno si è tenuta, presso la Sala espositiva comunale di via Ancona la personale curata da Filippo Conte.
Quello di Antonella Pirozzi -che da circa un anno firma le sue opere con lo pseudonimo Pironella- è un percorso che presenta una evoluzione continua che la conduce ad affrontare nuove sfide cromatiche che sempre si accompagnano a variazioni e sviluppi tematici. Dalle attività eseguite già in passato, come la decorazione su legno e il trompe-l’oeil, la sperimentazione in pastelli, acrilici, olio e tecniche miste su vari supporti guida l’artista ad una progressiva rielaborazione delle forme e dei tratti.
Significativa la serie in pastello e acrilico su juta la cui potenza espressiva si concretizza in una evidente caratterizzazione dei personaggi ai quali l’artista consegna un’intensa presenza individuale ed esistenziale.
Sono poi le vitalità cromatiche che si palesano nella “Donna in rosso”, attraverso una composizione che vede la figura femminile in primo piano immersa in un paesaggio esotico, a proiettare l’osservatore in una nuova dimensione pittorica.
Nelle opere di Antonella Pirozzi le figure si affacciano da paesaggi rurali, animano vedute urbane, si levano da sfondi in cui la realtà viene mediata da un profondo passaggio emozionale. Dal mondo reale, dalla storia, dalla letteratura, dalla mitologia l’artista afferra momenti, personaggi, avvenimenti per poi dar vita a scenari dinamici che si popolano di riferimenti simbolici.
I sentimenti, vissuti e anelati, le azioni, compiute o teorizzate, la gestualità esplicita o meditata delle figure assumono nelle opere dell’artista un ruolo fondamentale, in quanto emblematici veicoli di una narrazione che non è mai fine a se stessa. Alla donna l’artista dedica una parte importante della sua produzione. Individualità preminente e forte, ai suoi sguardi intensi, alle sue movenze eleganti, l’autrice assegna il compito di esprimere una determinazione che le permette di emergere da ambienti che la avvolgono senza mai imprigionarne definitivamente temperamento e personalità.
Le risa di gioia ci raggiungono festose da “Le amiche” che danzano tenendosi per mano nelle musiche dei colori, mentre è la potenza del sentimento che unisce gli amanti a permettergli di librarsi verso il cielo. Ne “L’attimo prima dell’alba” è la dimensione onirica a dar vita a figure fantastiche e allegoriche che volteggiano tra i profili storici della capitale, prima di svanire con l’arrivo del giorno.
I personaggi di Antonella Pirozzi galleggiano in questi energici mondi cromatici trasmettendo non di rado messaggi di allegria e spensieratezza che comunque sottendono la presenza di profonde riflessioni su tematiche e attitudini che coinvolgono ogni essere umano. È poi attraverso la ricerca cromatica incessante che l’artista affida alla suggestione dei colori il compito di oltrepassare i contorni delle figure per diffondersi sulla tela.
Anche nelle vedute, paesaggi, marine e scorci cittadini, ogni elemento viene destrutturato per poi essere ricomposto attraverso quel filtro esclusivo e caratterizzante dell’artista. La dinamicità degli spazi, il movimento continuo del mare si evidenzia nell’opera “Vele”, in cui Pironella opera una vera e propria scomposizione che confluisce nella meditata agitazione del soggetto.
In “Dopo la mareggiata” il tratto fluido si dissolve all’orizzonte per offrirci un’immediata atmosfera di quiete che confluisce in un silenzio remoto e avvolgente. Evocativo il titolo dello scorcio di Manziana “Frammenti” in cui l’artista trasfigura il paesaggio denotandolo con suggestive definizioni cromatiche.