«Sono una donna fiera del lavoro politico che con la nostra Rete stiamo radicando in una provincia cupa e ostile come quella ciociara. Costruire un Movimento politico di civici indipendenti non è stata cosa facile dal momento in cui la provincia appare condizionata solo dal voto di scambio e da un ventennio di tatticismi fuorvianti. Il degrado si legge e si vede: un degrado morale, etico, che ha generato disoccupazione, morte del distretto industriale, un altissimo abbandono scolastico, la malasanità, l’alto rischio di infiltrazioni criminali , l’incuria per l’ ambiente e il non rispetto per il diverso.
Sono una donna libera che crede e combatte in una terra che non dà spazio a donne libere, al merito, al talento e che non permette l’avanzata di progettualità autorevoli ed innovative, fattore fondamentale al rilancio dell’economia. Qui esistono, incondizionati, gli utili che servono alle corporazioni, dove è chiaro che fuori dalle ideologie tutto affoga nelle connivenze.
Per dare un taglio politico preciso al nostro percorso di civici federatori abbiamo deciso di incontrare, oltre la nostra gente, anche i cosiddetti notabili del posto, i cosiddetti “rappresentanti” . Micro consultazioni per guardarli negli occhi, non volendo cadere nell’ovvio di riunioni inconsistenti , per ascoltare la loro voce e le loro eventuali emozioni qualora ce ne fossero state.
Ne viene fuori uno scenario raccapricciante, da era glaciale, da teatrino di comparsate. Non una idea consistente di centro, destra e sinistra ma finzioni fuori dalla realtà messe in scena dalla casta accreditata dai poteri forti, ancorata ai piaceri terreni, ai tesoretti nascosti dove appare evidente l’incapacità ad empatizzare con le criticità della nostra periferia e delle persone. Emergono, da parte loro, strategie e giochi tattici senza cultura ed immaginazione, diciamo pure tatticismi svuotati di significato e fuori dal tempo, utilizzati come strumentalizzazione nel rapporto interpersonale senza un obiettivo finalizzato al territorio.
Non rappresentano più nessuno se non loro stessi, non sono credibili eppure si ripresenteranno, mummie clonate, ai prossimi appuntamenti elettorali. Il problema va gestito con realismo e lucidità visto che, nonostante tutto, la politica non può morire perché è forza di gravità, rimanendo una esigenza comune dell’umanità. L’alternativa politica che il nostro Movimento sostiene passa dalla democrazia partecipata, sostenuta dalla spinta dal basso che testimonia che una forza civica trasversale può fare la differenza in questi tempi di oscurantismo partitico».
Giuseppina Bonaviri