“59 secondi” una storia umana intrecciata di amore e dolore, di sopravissuti, di resilienza, di sfondo il terremoto in Friuli 40 anni fa. 6 maggio del 1976 poco dopo le ore 21.00, il terribile giorno in cui una scossa fortissima di magnitudo 6,4 colpì il Friuli e lacerò la terra distruggendo interi comuni, fabbriche, case e chiese, provocando quasi 1000 morti e migliaia di feriti. La scossa fu avvertita in tutto l’Italia centro settentrionale fino a Torino e Roma, all’Austria, alla Svizzera e in parte della Francia, alla Germania, alla Croazia , in Polonia e in Ungheria. Interi paesi come : Gemona, Forgaria, Osoppo, Venzone, Trasaghis, Artegna, Buia, Magnano in Riviera, Majano, Moggio Udinese e molti altri furono devastati e distrutti. Oltre 19mila case crollarono e quasi 80mila rimasero gravemente danneggiate.Oltre 100 mila persone furono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni distrutte. Quello del 1976 in Friuli fu un terremoto davvero catastrofico.
“59 secondi” è ambientato in questo clima particolare, tra vicende familiari, terremoto e gli alpini. Mauro Carraro, il giovane regista friulano ha dichiarato: «L’idea di questo cortometraggio è nata vedendo una foto di mio padre, quando da giovane soldato arruolato tra gli alpini in servizio a Gemona, aiutava ad estrarre dalla macerie i commilitoni sopravissuti al crollo della caserma Pantanali distrutta dal terremoto..[..]. 59 secondi sono molto brevi ma anche molto lunghi quando possono cambiare il destino di molte vite e tra queste anche quelle di due giovani fidanzati , Bruno di 19 anni e Tiziana di 17, i miei genitori». «Questa storia -prosegue Carraro, punta molto anche sulla resilienza come fattore positivo, sulla determinazione e capacità di superamento delle difficoltà e degli ostacoli come quelli causati dal terremoto». E Bruno Carraro, oggi imprenditore friulano di successo, di ostacoli ne ha superati parecchi, ed anche se la sua vita pareva segnata da uno strano e infelice destino gli è stata concessa la possibilità di riscossa, e “59 secondi “è in parte uno spaccato della sua giovinezza da giovane alpino.
Mauro Carraro, classe 1984, ha già al suo attivo numerosi corti e ricevuto numerosi premi tra i quali nel 2014 per Hasta Santiago, la Nomination per il miglior film d’animazione al Prix du Cinéma Suisse, Zurigo,(Svizzera) ; Premio «Jean-Luc Xiberras» opera prima , Festival d`Annecy (France) ; Premio Sacem per la musica orginale , primo premio nella categoria “Cultura et Tourismo “al Tourfilm-Riga (Lettonie) ; Premio speciale della giuria al Tourfilm-Riga (Lettonia). Nel 2015 per Aubade riceve la nomination per il miglior Film d’Animazione al Prix du Cinéma Suisse, Ginevra (Svizzera), una Menzione speciale della Giuria al Non Stop Festival, Barcellona (Spagna) .
Nel 2017 , presentazione in première mondiale di 59 secondi durante la 70a edizione del Festival di Locarno, Svizzera, che si svolgerà tra il 2 e il 12 agosto 2017. Il docufilm , della durata di 16’, prodotto in francese verrà presentato in lingua italiana, è stato scritto e diretto da Mauro Carraro, dialoghi di Mauro Carraro e Magali Pouzol, assistant design: Clèment Espinosa, animazione: Lucas Morandi, Thomas Caudron, Jerôme Mettraux, Cyril Drevon, Arnaud Ducor, Florian Durand, produzione di Nadasdy Film in co-produzione con Autour de Minuit -Paris, RTS Radio Télévision Suisse e Canal +. La tecnica utilizzata in questo corto, spiega Mauro Carraro, è difficile da spiegare: « Si tratta di una tecnica in 3D che é il mio “finger print” che ho elaborato/sviluppato in svariati anni di ricerche e che la gente ha chiamato “3D Sensibile” per la sua caratteristica particolare di dare delle emozioni/sensibilità ad un media (la 3D) che é considerato piuttosto freddo in generale. Poi nella 3d Sensibile posso ricreare vari stilizzazioni, ho fatto svariati corti che simulano l’acqaurello, e 59 secondi simula l’acquaforte» .
Il trailler è già disponibile sulla pagina di facebook: https://www.facebook.com/59secondes / oppure https://goo.gl/hPVE24 facebook o su vimeo https://vimeo.com/224977241
di Daniela Paties Montagner