L’iniziativa #LefesteDeldialogo, lanciata dalle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), dal Movimento internazionale #Cristianinmoschea e dal Movimento internazionale “Uniti per Unire”, che invita moschee, chiese, sinagoghe e centri culturali ad aprir le porte ai visitatori di tutte le fedi in segno di pace, organizzando incontri vòlti al dialogo e alla conoscenza, non si limiterà all’ Italia. A rivelarlo è il fondatore di #Cristianinmoschea, Prof. Foad Aodi, che si trova in missione di pace a Gerusalemme.
In data 21 agosto, Aodi ha Incontrato a Gerusalemme, presso la località King David, i rappresentanti del Movimento Women Wage Peace. All’incontro, organizzato dalla scrittrice di fede ebraica Rahel Shazarahel, Vicepresidente della Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa CILI-Italia, han partecipato Amad Khateeb, rappresentante dell’ Unione Medica Euro Mediterranea – UMEM in Terra Santa; Marie-Lyne Smadja; Rahab Abad Elhalim; Orna Ashkenasi, di WWP, e lda Sangali Riedmiller. L’obiettivo è intensificare la collaborazione, sostenere scambi e attività congiunte, a favore del dialogo interreligioso e della conoscenza reciproca.
Il Movimento Women Wage Peace (” Le Donne Dichiarano la Pace”) è, a soli tre anni dalla fondazione, il più grande movimento di pace in Terrasanta: che conta, unite, più di 50 mila donne ebree, musulmane, cristiane, religiose e laiche, che stan portando avanti con coraggio azioni congiunte col movimento, e han partecipato, lo scorso ottobre, al Cammino della speranza, conclusosi con una grande riunione per la pace, con la partecipazione di oltre 20.000 persone.
Se all’appello di Aodi han risposto positivamente gli Imam e i rappresentanti della Chiesa, Cattolica e Anglicana, che si propongono d’ organizzare, in Italia, una serie di iniziative a sostegno del messaggio di #Musulmaninchiesa e #Cristianinmoschea, giunti alla loro seconda edizione, anche Women Wage Peace aderisce e, nell’occasione, annuncia il calendario di attività in Terra Santa. La Shazarahel ha già organizzato infatti, il 24 agosto, un incontro tra Aodi e il rabbino Rav Mordechai Chriqui (fondatore e direttore dell’ Istituto “Rahmal” di Gerusalemme), il Maestro Mahmoud Jaral Al-Rifai (direttore del Centro Sufi di Gerusalemme) e altre figure chiave del mondo universitario locale, attive nel dialogo per la pace ebrei-musulmani.
A seguito dell’incontro positivo con Aodi, avvenuto nei giorni scorsi, anche l’Imam della città palestinese di Jajulia, Prof. Jaber Jaber, organizzerà una preghiera comune presso lo stadio della città: che unirà migliaia di fedeli delle tre moschee in loco, per portare avanti il messaggio di #Musulmaninchiesa e #Cristianinmoschea.
“A maggior ragione, dopo l’attentato di Barcellona, ci sentiamo ancor più motivati a costruire insieme ponti di pace, per contrastare la guerra degli assassini delle religioni”, dichiara da Gerusalemme Aodi. “Invitiamo tutti, musulmani, cristiani, ebrei e laici a deporre la paura e a scambiarsi, dal 1 all’11 di settembre, un segno di pace contro il terrorismo, contro l’ignoranza e il pregiudizio e contro la catena del terrore che regna sovrana in Europa e in Medio Oriente. In Terra Santa, con la forza di queste donne, stiamo già dando un esempio che l’unione per la pace è possibile”.
Anche la Shazarahel rafforza il messaggio: “Dobbiamo incontrarci per abbattere i muri mentali (dei quali i muri fisici non sono che la materializzazione esteriorizzata), dobbiamo riscoprire che possediamo, nelle nostre rispettive tradizioni religiose e spirituali, tutti gli strumenti necessari per costruire un’umanità diversa, migliore; e che ciò che ci unisce è molto, molto di più di ciò che ci distingue e separa”.
Sulla scia della pace, a partire dal 24 ottobre al 10 novembre, Women Wage Peace organizzerà con Uniti per Unire, Co-mai e la Confederazione #Cristianinmoschea, il Cammino della Pace: marcia che partirà da diversi punti del Paese per convogliare migliaia di donne, e terminerà a Gerusalemme.
Aodi interverrà, da Gerusalemme, a varie trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali, lanciando la seconda edizione di #Musulmaninchiesa e #Cristianinmoschea in Terra Santa. “Per far arrivare- dichiara – un messaggio di serenità a tutti, compresi i nostri amici cristiani in Medio Oriente”.
Fabrizio Federici