I 180 si favorevoli del Senato non riflettono un consenso uniforme ma di certo sono quanto basta affinché si possa iniziare a parlare fin d’ora di “legge sul biotestamento”.
Il provvedimento votato al Quirinale stamane dopo otto lunghi mesi d’attesa, ha confermato il consenso trasversale delle varie forze politiche, in primis Pd e M5S. E’ bene quel che finisce bene, soprattutto se si pensa al rischio corso: la legge in stallo da mesi rischiava di rimanere nella lista “ dei propositi legislativi” del governo ma non trovare realizzazione neppure a fine legislatura.
La legge disciplina i rapporti tra medico e paziente cosciente al quale spetta la scelta dei futuri trattamenti a cui sarà sottoposto quando non avrà facoltà di decidere volontariamente.
In virtù del diritto alle scelte terapeutiche e cure condivise , la legge prevede per il paziente la possibilità di rifiuto delle cure, anche qualora queste garantiscano sopravvivenza.
Tra le novità specificate, la ridefinizione del ruolo del medico e della famiglia: la scelta di rifiuto delle cure non deve in alcun modo dare adito a comportamento commissivo (volontario) da parte del medico che rischi di provocare la morte del paziente, come nel caso dell’eutanasia. Il medico inoltre, deve rivolgersi solamente al malato (anche se ciò non esclude il possibile coinvolgimento di un coniuge, amico, convivente)
Per i minorenni la decisione spetta ai genitori anche in caso di divorzio. Fondamentale resta l’ascolto del minore che riveste rilevanza maggiore in base al grado di età e maturità. Di fronte al mancato accordo dei genitori, interviene il Tribunale.
La DAT, Dichiarazione Anticipata di trattamento può essere scritta, firmata davanti a un notaio o consegnata all’Ufficiale di Stato civile del comune di residenza. Su di è essa non deve essere inserita alcuna imposta o tassa.
Per il varo repentino della nuova legge vitale è stata certo, la richiesta di calendarizzazione immediata da parte del capogruppo Pd Luigi Zanda avvenuta dopo il rafforzamento dell’asse di intesa tra Partito Democratico e i Pentastellati. Così non ha remato contro il centrodestra con contenute opposizioni a fronte delle divisioni interne al mondo cattolico.
Se in piazza festeggia l’associazione Luca Coscioni favorevole al testamento biologico, si sfalda invece il fronte dei No: continua la protesta del movimento del Family Day mentre si distaccano i rappresentanti del Movimento per la Vita Italiano. Ora al capo dello Stato Sergio Mattarella resta l’ultima parola. O meglio, l’ultima firma.