ROMA. E’ vero, a Carnevale ogni scherzo vale. Ma non prima, con i preparati ancora in corso per la riuscita di uno dei carnevali più belli d’Italia. Tuttavia i Ronciglionesi anche quest’anno, possono tirare un sospiro di sollievo, il primato resta loro: tanto vale iniziare il conto alla rovescia.
Le prime conferme arrivano dalla pagina ufficiale dell’evento: dal 4 febbraio le strade della cittadina del viterbese si riempiranno di carri ed eventi per grandi e piccoli: un’ondata di colore e divertimento che si protrarrà fino al 13.
Considerando che 465 sono gli anni da cui è documentato l’inizio dei festeggiamenti, si può a buon avviso credere che le radici della celebrazione affondino nel carnevale romano rinascimentale e barocco e soprattutto che molti degli spettacoli messi in scena richiamino direttamente le vicende di Ronciglione.
Un Carnevale così originale richiede un programma su misura, irripetibile come lo hanno pensato i Ronciglionesi: sotto braccio, solo storia e divertimento.
Si parte la domenica del 4 da Piazza della Nave con la rappresentazione teatrale in dialetto roncionese della “conchiglia Magica” fino al tradizionale “ Saltarello di Carnevale”. Nella stessa giornata il Grandioso Corso di Gala: maschere, carri allegorici, gruppi mascherati, e bande folcloriste di cui si hanno già piccole anticipazioni e bozzetti sul sito ufficiale
Non meno attesa c’è per la celebre Parata Storia degli Ussari. Ma chi sono?
Si tratta di un gruppo di cavalieri, vestiti con costumi del XIX secolo pronti a lanciarsi in una cavalcata per le vie del paese, che rievoca il periodo del dominio francese. La leggenda narra infatti che un capitano degli ussari francesi, di stanza a Ronciglione in difesa dello Stato Pontificio, innamoratosi di una bella dama, per pavoneggiarsi davanti ai suoi occhi sfilò più volte alla testa dei suoi dragoni, dando così origine alla tradizione.
Altro simbolo del carnevale di Ronciglione, sono le corse dette “dei Barberi“, che si svolgono tra cavalli non montati da un fantino, come quelle che in passato si svolgevano a Roma, lungo via del Corso, e a Siena e oggi scomparse.
Bisognerà aspettare però il giovedì grasso per il suono del Campanone annunciante il ritorno in città del Re carnevale a cui verranno assegnate simbolicamente per i 5 giorni di festa le chiavi della città. Al termine invece, il rituale finale della morte di Re Carnevale con la “moccolata”, che tanto meravigliarono lo scrittore Goethe durante i suoi viaggi in Italia.
Sabato sarà la volta di “Carnevale Jotto” con un pomeriggio totalmente gastronomico con: Polentari, Faciolari, Tripparoli, Porchettari, Fregnacciari. Dulcis in fundo, la confraternita di Sant’Orso distribuirà vino per tutti. Ma a Ronciglione, il carnevale non si ferma nemmeno la notte: dalle 23.30 sarà la volta del Carnevale della Notte con maschere estemporanee create dalla fantasia del popolo ronciglionese: tra queste quella dell'”ordinato caos” è secondo gli abitanti, “espressione dello spirito carnevalesco che scorre da sempre nelle vene del popolo ronciglionese”.
Lunedì appuntamento con la sfilata dei Nasi Rossi, uno degli intrattenimenti più originali del Carnevale ronciglionese. Il Naso Rosso indossa una camicia da notte bianca, un berretto da notte, porta un naso color ciliegia e tiene in mano un forchettone di legno e un “pitale” pieno di ricatoni. Personaggio satirico e dissacratore, si fa interprete dello spirito vivace e giocoso ronciglionese. I Nasi Rossi sfilano per vie del paese cantando un inno al vino, rincorrono gli spettatori, si arrampicano sui balconi, entrano nelle case, costringendo i presenti ad assaggiare i ricatoni al sugo contenuti in recipienti a forma di vaso da notte.
Naso Rosso, contemporaneo di Pulcinella e Arlecchino, è una delle più antiche maschere italiane. I suoi doni sono la risposta antropologica ai desiderindella società contadina.
Il martedì dopo la parata storica degli Ussari, si svolgerà il Gran Carnevale dei Bambini. Secondo la tradizione, la “Compagnia della Penitenza” catturerà “Re Carnevale”; il pupazzo accompagnato da un corteo funebre di maschere piangenti e poi appeso ad un globo aerostatico, si innalzerà in cielo, lasciando il desiderio e l’attesa del suo ritorno l’anno successivo. I festeggiamenti continuano con il singolare “Carnevale della Notte” e il veglione.
Emidio Piccione