«Ieri il commissario Ue all’ambiente Karmenu Vella ha convocato i ministri di 9 nove stati a Bruxelles per il 30 gennaio per affrontare il tema dell’inquinamento atmosferico. Sembra più un ultimatum che un invito ad un incontro che vuole mettere al centro una strategia comune. L’Italia, sotto procedura di infrazione, è la magia nera.
In Europa lo smog causa 400 mila morti l’anno e 90 mila sono stati contati solo in Italia. Le malattie più frequenti che ne conseguono sono quelle cardiovascolari, neurodegenerative e respiratorie con un costo stimato a più di 20 miliardi l’anno. Secondo gli studi riportati dalla stessa commissione i morti prematuri in Europa a causa di biossido di azoto( traffico stradale) nel 2013 sono arrivati a 70 mila, tre volte di più dei morti per incidenti stradali.
L’Italia, sempre secondo fonti attendibili dell’agenzia europea dell’ambiente, è lo stato membro più colpito da mortalità connessa all’inquinamento delle emissioni di Pm10 (lo scorso ottobre si sono contati 1300 decessi legati allo smog per milione di abitanti mentre la media è di 820 decessi) tanto che la Ue ha già adottato due pareri motivati per violazione delle norme sul biossido di azoto, una risalente al 15 febbraio 2017 l’altra al 27 aprile, entrambi come ultimo avvertimento utile alla nostra Nazione.
Sempre l’agenzia europea dell’ambiente sottolinea che all’Italia spetta il primato incontestato di morti premature causate dallo smog : su 70 mila casi in Europa 17 300 si registrano da noi. Le proteste da parte di associazioni ambientalistiche come Greenpeace sostengono che il governo italiano in questi anni è stato inoperoso ed inerte considerato che, nonostante la disponibilità di fondi disponibili, non si è realizzato nulla nel settore trasporti e di veicoli elettrici.
Il Progetto Smart che da tempo sosteniamo vede alla base la trasformazione della superata economia lineare a favore di quella circolare ripensando la nostra provincia e le nostre città a zero emissioni. Dobbiamo purtroppo ammettere che Frosinone, e in parte la provincia , non rispecchia i parametri di innovazione. La città intelligente è inclusiva, vicina ai bisogni del cittadino, vivibile, culturalmente preparata alla trasformazione imposta a partire dalla crescita economica, dal lavoro, dall’occupazione, dal turismo, dal verde pubblico, dalla governance, dalla crescita digitale, dalla legalità e sicurezza, dallo sviluppo urbano .
Ed invece, a leggere le classifiche dell’edizione 2017 di iCity Rate il capoluogo ciociaro non lo è affatto scendendo di tre posti nella classifica generale e posizionandosi 73esimo su 106 città italiane e tra gli ultimi posti per qualità dell’aria e partecipazione attiva della cittadinanza».
Prima di votare bisogna riflettere bene . Non serve a nulla, dopo che il danno è avvenuto, lamentarsi . Prevenire è l’unica chiave di lettura, in qualunque contesto si agisca.
Giuseppina Bonaviri