«In questo inizio di campagna elettorale noiosa, anonima, con vinti e vincitori già definiti dove non può esiste il voto di consenso ma solo quello largamente strutturato, che nel tempo è stato comprato dai detentori dei sottogoverni locali, parlare di programmi e di progetti è quasi un optional.
Noi, da sempre contro le logiche malsane e di cattiva gestione del bene pubblico, proseguiamo nella esposizione della nostra visione di sistema Ciociaria l’Agenda 2021, consapevoli che solo un colpo di scena può trasformare il canovaccio logoro e ingiallito dei “papaveri” che hanno sventrato la nostra terra. Continuando nel difficoltoso lavoro di mettere a fuoco le principali sfide per definirne una serie di impegni comuni, entriamo in merito al progetto, ricordando che la nuova agenda urbana 2030 delle politiche urbane – adottata a Quito (Ecuador) nell’ottobre 2016 – dovrebbe interessare chiunque (se non troglodita) abbia un ruolo nel governo delle città, compresa la società civile.
Gli impegni per lo sviluppo urbano sostenibile ruotano attorno a tre componenti dello sviluppo: il sociale, l’economia, l’ambiente. Il piano d’azione è rivolto ai decisori politici – ai diversi livelli di governo – al fine di promuovere uno sviluppo urbano imperniato sul miglioramento della qualità della vita e ruota su una equa distribuzione dei benefici dello sviluppo, della pianificazione e della regolamentazione dell’uso del suolo così come la tutela dell’ambiente, non dimenticando l’importante interazione tra le donne e i giovani e le persone più vulnerabili.
La linea condivisa da seguire nelle politiche urbane per i prossimi vent’anni, si sintetizza nel motto “Città per tutti”.
Costruire città inclusive, dove i cittadini abbiano eguali opportunità e città sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale è l’obiettivo del programma delle Nazioni Unite. Questo percorso rientra nel capitolo dell’“Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” il cui obiettivo principale consiste nel rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili.
Nasce per questo la “Giornata mondiale delle Città” che noi vogliamo riproporre all’interno dell’Area Vasta Smart a chi politico, gruppo, associazione, singolo attivista o privato abbia a cuore lo sviluppo della provincia frusinate. I fondi strutturali e di investimento, infatti, verranno a breve ridimensionati rispetto alle aree metropolitane ricche a favore delle periferie e delle aree più piccole con una particolare attenzione alle infrastrutture e ai trasporti.
È arrivato il momento che i sindaci delle periferie, compresa la nostra, inizino a presiedere tavoli europei della programmazione.
Questo obiettivo con il Progetto Smart è immediato».
Giuseppina Bonaviri