«I dati riportati qualche giorno fa dal Sole 24 Ore sulla condizione dell’aria nel Capoluogo ciociaro non sono per niente rassicuranti. Frosinone nella classifica nazionale appare la terzultima per qualità dell’aria. La Rete La Fenice da anni si adopera per stimolare un dibattito ma soprattutto interventi adeguati rispetto a questa criticità, tanto d’aver più volte suggerito delle tecniche e metodiche di miglioramento della qualità dell’aria e della relativa circolazione atmosferica a bassissimo costo e di facile realizzazione.
Ad esempio il fenomeno dell’inversione termica crea un blocco nello scambio aereo verticale che genera la concentrazione delle polveri sottili negli strati a contatto col suolo (praticamente direttamente a livello dei nostri polmoni). Basterebbe, a tal proposito, avviare un serio programma di forestazione urbana basato su specie arboree adatte come le conifere e non certo alberelli che a Frosinone in questi anni l’Amministrazione Comunale ha disseminato lungo alcuni viali come viale Marconi e Mazzini della città.
Perché, ci verrebbe da chiedere, queste scelte e non altre maggiormente funzionali al risanamento dell’ambiente? Ma a chi chiedere se le risposte non ci sono mai state date in questi anni di battaglie ecologiche che abbiamo fortemente sostenuto ? Quali gli interessi soggiacenti a queste scelte di politica ambientale dissennata, quali gli interessi personali che dietro si nascondono? E perché le famose centraline che forniscono solo dati cumulativi parziali di zone, tra l’altro, scelte a caso in Frosinone non vengono affiancate da strumenti di basso costo, per la determinazione della circolazione atmosferica? Ancora, come mai non viene redatto un piano traffico della città che preveda fasce orarie di massimo e minimo inquinamento?
Sarebbe poi importante sapere quali provvedimenti abbia preso il Comune, al di là delle solite classiche giornate ecologiche, che come dai trattati scientifici al riguardo, non hanno alcun effetto efficace. Ci chiediamo, anche, come e se si effettua il controllo delle Pm10 lungo l’arteria autostradale che attraversa il nostro territorio. Infine sarebbe utile sapere quali sono i controlli che vengono effettuati sul riscaldamento domestico e sul particolato precipitato al suolo( basterebbe provvedere al periodico lavaggio del manto stradale per abbattere una parte dello stesso).
Per quando ci riguarda continueremo a marcare e a costruire solidità progettuali per il nostro entroterra, rimanendo come sempre a disposizione e al servizio della comunità, in maniera gratuita e volontaria, con i nostri consulenti e tecnici che come noi ritengono che il bene comune non si compra e non si svende».
Giuseppina Bonaviri