Venerdì, Sabato e Domenica 15-17 giugno hanno segnato, per i musulmani di tutto il mondo, la fine del mese di digiuno rituale del Ramadan: nel Weekend è stata celebrata la festa dell’Eid, che chiude appunto il mese di Ramadan, e per i musulmani ha aperto anche un finesettimana di gioia e di riflessione. In Italia anche le varie comunità musulmane hanno celebrato la festa dell’ Eid, con iniziative aperte il più possibile alla società civile, all’insegna del dialogo interreligioso e interculturale.
A Torino Amir Younes, coordinatore regionale delle Co-mai (Le Comunità del Mondo Arabo in Italia) e presidente della Comunità egiziana piemontese, fa il bilancio della festa organizzata venerdì al Parco Dora: cui han partecipato circa 30.000 persone, dopo quello che è stato, diremmo, un vero e proprio “Open day” delle moschee cittadine. “Hanno partecipato – precisa Younes – anche le autorità civili e religiose: rappresentate dal Presidente del Consiglio comunale e dalla sindaca Appendino, con l’Assessore comunale alle Famiglie e all’Integrazione, Giusta, dall’Assessore regionale alle Pari opportunità, Monica Cerruti, e dall’Arcivescovo cattolico, Cesare Nozilia, autore d’un bel discorso sull’integrazione e la pace”.
“A Trieste – spiega Nader Akkad, Imam cittadino e Co-presidente nazionale della Confederazione internazionale Laica Interreligiosa “CILI-Italia”, la festa della fine del digiuno “Eid el Fiter” per la prima volta s’è svolta nel Centro culturale islamico di Via Maiolica. Con la partecipazione anche del Prefetto Annapaola Porzio e di rappresentanti delle varie comunità religiose, dal rabbino capo Alexandrè Meloni al Rev Radovic, Vicario per la Chiesa Serbo-ortodossa d’Italia, da Claudio Caramia, rappresentante della Chiesa cattolica e di “Religioni per la pace”, alla presidente del Centro Buddhista tibetano ani, Malvina Savio”.
“Quest’anno – precisa invece, a Roma, Kamel Belatouche, Segretario Generale delle Co-mai e dell’Ufficio di Presidenza di Cili-italia – la festa dell’ Eid è stata molto importante anzitutto perchè quasi tutti i musulmani del mondo l’ hanno festeggiata lo stesso giorno, appunto il 15 giugno. In piu’, in tutta Italia è stata una festa sì nostra, ma con la partecipazione di decine di migliaia di italiani, anche non musulmani, unitisi a noi per momenti importanti di dialogo e, per quanto possibile, di preghiera comune. Abbiamo mostrato concretamente chel’ Islam italiano è una realtà, pienamente rispettosa della Costituzione e delle leggi ordinarie: contro il muro delle bugie create ad arte per dividere i cittadini e alimentare l’odio su base religiosa e razziale”.
Sempre a Roma, altro momento di riflessione e d’intensa spiritualità, con la presenza di molti italiani musulmani, è stato vissuto alla moschea scita del Centro “Imam Madhi” di via Spello al Tuscolano. “E’ stata un’occasione importante per essere veramente vicini alla gente del quartiere, specialmente ai poveri e ai bisognosi”, sottolinea il Dr.Mohamad Ali Zaraket, coordinatore organizzativo delle Co-mai e Segretario Generale dell’ Associazione Medici libanesi in Italia.
Da Bari, infine, l’Imam Alessandro Pagliara Mohammed Alì, racconta la giornata del 15 giugno: “segnata da un terribile nubifragio, che da un lato ha ridotto la partecipazione del pubblico, ma dall’ altro ha fatto sì che le circa 2.000 persone presenti tra musulmani e cristiani si trovassero nella moschea piu’ raccolte, piu’ attente, con una partecipazione, direi, sul piano proprio anche liturgico”.
“Questa piena riuscita della festa del 15 giugno e, piu’ in generale, di questo fine settimana di dialogo e riflessione, in cui piu’ di 500 feste e cene comuni in tutta Italia, da Messina a Trieste passando per tutte le regioni e le grande città, hanno rappresentato essenziali momenti di socializzazione tra musulmani, cristiani, ebrei, buddhisti e laici “, conclude Prof.Foad Aodi, Fondatore delle Co-mai e di Cili-Italia nonché Membro del Focal Point per l’ Integrazione in Italia dell’ Alleanza delle Civiltà-UNAOC, organismo ONU, “segna un importante passo avanti verso l’ abbattimento dei muri dei pregiudizi e delle incomprensioni reciproche e delle fake-news. Nonostante le dichiarazioni avventate di vari politici italiani .Possiamo dire che Co-mai e la Confederazione CILI-Italia, nata dopo il successo dell’evento #Cristianinmoschea l’11 settembre 2016, hanno vinto la scommessa, con il 95 per cento del mondo arabo e musulmano che ha aderito alle nostre iniziative contro i muri dellle divisioni: muri che, ricordiamo, spesso, purtroppo, sono anzitutto mentali, e corrono non solo tra occidentali e musulmani. ma, a volte, all’interno anche delle stesse comunità musulmane e di origine straniera, scatenando querre tra poveri, oltre querra tra ricchi e poveri “.
Aodi chuiude ribadendo “la nostra posizione storica: ormai dal 2000 quella a favore della politica dei 2 binari, da una parte , politiche a favore dell’integrazione e la solidarietà e dall’altra parte politiche per garantire la sicurezza per tutti i cittadini italiani e di origine straniera in Italia”.