Domenica 22 luglio, il Museo Diocesano di Caltagirone, con la direzione di Don Fabio Raimondi, presenta la mostra “Plenitudo” della pittrice Valeria Patrizi, a cura di Elisabeth Occhipinti. Il progetto riscopre la storia attraverso lo sguardo ed il corpo di donne del passato.
Le figure femminili, del mito, della letteratura e della storia, affiorano dalla tela grezza con la loro esperienza di maternità e per alcuni istanti, sui ritratti terrestri e morbidissimi di queste giovani madri, ci sentiamo in piena corrispondenza col nostro, personale, mondo di maternità: assolto, negato, rifiutato, impedito, capitato, persino dubitato, ancora da esplorare o ridefinire. In linea orizzontale, dai nostri occhi ai loro, Valeria Patrizi frappone una scelta, una gestazione, il potere creativo di una donna di diventare grande in tutte le declinazioni possibili della libertà.
Sempre domenica 22 luglio, sarà inoltre inaugurata la collettiva “Eumenidi”, una mostra che raccoglie le opere delle artiste nella varietà dei linguaggi tra pittura, fotografia e scultura. Ilde Barone, Mavie Cartia, Khadra Yusuf, Miriam Pace, Alessia Scarso, Manuela Vargetto e Luciana Perego sono le artiste chiamate al ruolo di coreute. Siciliane per nascita o perché adottate da questa terra, sono donne abituate a indagare e a porsi domande, capaci di dare corpo, voce, azione alle risposte che emergono dentro di loro. Espressione di quella grammatica femminile che mai smette di generare narrazioni e segnali di senso. Donne creative e creatrici, che tramandano attraverso il gesto, il poiein, la sapienza antica. Attraverso le loro opere e le loro riflessioni – raccolte in un documentario curato da Gxlab – abbiamo creato un tracciato comunicativo quanto più prismatico, consapevoli degli angoli bui che non si potranno toccare, ma con la fiducia nella progressione dell’umano quando si apre, si domanda e trova le sue soluzioni.