L’ Associazione Medici di origine Straniera in Italia(Amsi) e le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), con il Movimento “Uniti per Unire” e le circa 1000 associazioni e Comunità aderenti lanciano un grido d’allarme contro i ripetuti episodi di razzismo e discriminazione nei confronti di migranti e figli di immigrati, sia a scuola che fuori. Episodi che, purtroppo, stanno punteggiando la cronaca di vare regioni italiane ( tra i piu’ gravi e inaccettabili, quelllo verificatosi ultimamente a Foligno, col maestro che ha messo “alla berlina”, in classe, un alunno di colore: giustificandosi, poi con la tesi, che si sarebbe trattato di un esperimento sociale!)
“Con grande preoccupazione registriamo, presso lo sportello Amsi e Co-mai, un aumento del 40% di segnalazioni di episodi di discriminazione nei confronti dei professionisti ,migranti e dei loro figli, nell’arco dell’ ultimo anno 2018: nell’ambito lavorativo, ,scolastico, universitario, sanitario, dei trasporti e nei posti pubblici. Esprimiamo solidarietà nei confronti di tutti i cittadini e alunni, e ai loro familiari che hanno subito atti di razzismo.
Ribadiamo che l’ Italia non è un paese razzista”, sottolinea Foad Aodi, medico, fondatore di Amsi e Co-mai; ”ma siamo preoccupati per questo continuo aumento di segnalazioni di episodi di razzismo e discriminazioni, e per l’atmosfera mai vista in passato: dal punto di vista dello scontro politico, della paura verso il diverso e delle proposte politiche discriminatorie nei confronti degli immigrati stessi. Invitiamo tutte le forze politiche ad unirsi contro il razzismo, e a non amplificare messaggi diseducativi, pericolosi e sbagliati per i giovani e non” .
“Abbiamo bisogno – prosegue Aodi – di una scuola che insegna e promuovi la convivenza e la reciproca conoscenza culturale, il dialogo e il rispetto inter religioso; e che non divida i bambini in categorie in base alla nazionalità, il colore della pelle o la religione ,abbiamo bisogno di una società senza crisi di identità e allarmismi e paura verso il diverso. Abbiamo bisogno di buona informazione e libertà di espressione, dando comunicazioni giuste ( e non fake news), verificate e educative. Abbiamo bisogno di combattere il razzismo con adeguate proposte politiche, mediatiche e culturali, senza strumentalizzazioni politiche, senza Razzismo al Contrario, nè vittimismo”.
Infine, Aodi si rivolge a tutte le comunità e associazioni di origine straniera in Italia, invitandole a organizzarsi di più e intensificare la collaborazione con le istituzioni italiane e le forze politiche: “impegnandosi in politica e mettendosi in gioco pari ai candidati italiani combattendo ogni forma di individualismo che non aiuta nessuno. Diciamo con fermezza no a partiti politici solo per cittadini stranieri, o su base religiosa:perché crediamo che l’integrazione si fa in due, e non aiuta separarsi e chiudersi in partiti o comunità chiusi, dando alibi a chi vuole alimentare paure e discriminazioni nei confronti di stranieri ,africani ,arabi ,musulmani” .
Ubaldo Marangio