Da un’analisi Coldiretti e Filiera Italia in occasione dell’apertura della 7° edizione di Tuttofood, la World Food Exibition, presso Rho-Fieramiliano on air sino al 9 maggio, sono stati evidenziati gli ultimi casi piu’ eclatanti di falso Made in Italy a tavola. In mostra oltre ai 2900 brand presenti alla manifestazione, provenienti da oltre 43 Paesi , tra i quali: Spagna, Regno Unito, Francia, Germania, Portogallo, Grecia, Thailandia,Stati Uniti,Peru’, per menzionarne alcuni, sono presenti, in uno spazio innovativo nel Padiglione 1 – Stand A02 – B01, anche Coldiretti e Filiera italia, con l’anteprima della mostra su “L’inganno del falso Made in Italy nel piatto”. Da fonte Coldiretti, si tratta di : « Un fenomeno che rischia di moltiplicarsi con le nuove guerre commerciali a partire dai dazi Usa nei confronti dell’Unione Europea con l’avvio, proprio in occasione dell’apertura di TUTTOFOOD, dell’indagine da parte del Dipartimento del Commercio Usa (USTR) che prevede l’audizione pubblica delle parti interessate e il successivo invio di considerazioni scritte sulle misure proposte dall’Amministrazione Trump entro la fine del mese. A far esplodere il falso, che ruba all’ Italia trecentomila posti di lavoro, è stata paradossalmente la “fame” di Made In Italy all’estero con la proliferazione di imitazioni low cost ma anche le guerre commerciali scaturite dalle tensioni politiche, come dimostra l’embargo russo, con un vero boom nella produzione locale del cibo Made in Italy taroccato, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona Italia” alla Robiola, ma anche la mortadella Milano, Parmesan o burrata tutti rigorosamente realizzati nel Paese di Putin».
Il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo è pari a circa 100 miliardi, con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale che utilizza “impropriamente”: parole, colori, località, immagini, denominazioni per alimenti taroccati che richiamano il nostro Paese e che nulla hanno a che fare col il sistema produttivo italiano. Coldiretti e Filiera Italia lanciano l’allarme e preoccupazione per fenomeni quali: la minaccia di Trump di applicare dazi sui prodotti europei con la pubblicazione di un black list dei prodotti europei da colpire per un importo complessivo di 11 miliardi di dollari , che comprende anche prodotti come: il Prosecco, il Marsala, formaggi, l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici . Con i dazi aumenterebbero i prezzi dei prodotti italiani sul mercato americano e sarebbero quindi più competitive le falsificazioni ottenute sul territorio statunitense e da tutti quei Paesi non colpiti dalle misure restrittive di Trump. Basta pensare che il 90% dei formaggi di tipo italiano in Usa – sottolinea la Coldiretti – sono in realtà realizzati in Wisconsin, California e New York, dal Parmesan al Romano senza latte di pecora, dall’Asiago al Gorgonzola fino al Fontiago, un improbabile mix tra Asiago e Fontina. Ma il problema riguarda tutte le categorie merceologiche come l’olio Pompeian made in Usa, i salumi più prestigiosi, dalle imitazioni del Parma e del San Daniele alla mortadella Bologna o al salame Milano, senza dimenticare i pomodori, come il San Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti.
Un pericolo che – precisano Coldiretti e Filiera Italia – riguarda anche la Brexit poiché nel caso di uscita della Gran Bretagna senza accordo con l’Unione Europea, non sarebbe garantita la stessa tutela giuridica dei prodotti a denominazione di origine che, senza protezione europea, rischiano di subire la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione. In Gran Bretagna sono stati “smascherati”prodotti alla vendita come: il falso prosecco alla spina o in lattina fino ai wine kit o ai parmesan kit. La situazione è davvero allarmante, poiché ,nonostante nel 2018, il record nelle esportazioni agroalimentari Made in Italy abbia raggiunto il valore di 41,8 miliardi, oggi due prodotti di tipo italiano su tre, venduti nel mondo, sono falsi, secondo il cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding. Da un’analisi di Coldiretti, in testa alla classifica dei prodotti più taroccati ci sono i formaggi, a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan diffuso in tuti i continenti. Ma ci sono anche le imitazioni di Provolone, Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago o Fontina. Tra i salumi più”clonati” : il Parma e il San Daniele, ma anche la mortadella Bologna e il salame cacciatore, e gli extravergine di oliva, le conserve come il pomodoro San Marzano – prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti. Dal Bordolino argentino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Kressecco tedesco, oltre al Barbera bianco prodotto in Romania e al Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense sono invece solo alcuni esempi delle contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi.
Domani, martedì 7 maggio 2019 alle ore 14,30 all’Auditorium della Fiera di Milano a Rho, il premier Giuseppe Conte parteciperà al Forum organizzato da Filiera Italia e Coldiretti a TUTTOFOOD, durante il quale verranno affrontati temi quali: le nuove sfide dell’agroalimentare nazionale,l’importanza della tutela e la promozione delle indicazioni geografiche Made in Italy.Il presidente del Censis Giuseppe De Rita illustrerà il primo studio sul valore della filiera agroalimentare italiana. All’incontro di domani, parteciperanno, tra gli altri, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’ Assessore agricoltura e alimentazione della regione Lombardia Fabio Rolfi, il Presidente Fondazione Fiera Milano Giovanni Gorno Tempini, il Presidente dell’ICE Carlo Ferro, il Presidente Confindustria Lombardia Marco Bonometti, Nunzio Tartaglia responsabile direzione CDP imprese, Paolo De Castro Presidente Comitato Scientifico Filiera Italia oltre al Consigliere delegato Filiera Italia Luigi Scordamaglia e al Presidente di Coldiretti Ettore Prandini.