Per analogia. Non sono poi così dissimili le contestazioni formulate nei confronti del giornalista Panzironi da quelle del conflitto di interessi per le leggi presentate da certi personaggi politici; leggi obiettivamente migliorative rispetto alla situazione generale precedente, ma che non dovevano essere approvate in quanto avrebbero portato beneficio anche agli stessi propositori.
Qualcosa del genere si sta ripetendo da qualche tempo a questa parte, intorno al caso Panzironi, in quanto i ricavi economici che questi trae dalla sua attività vengano ritenuti illeciti, a prescindere dai risultati testimoniali di migliaia di persone che si dichiarano beneficiate e di cui una parte anche difronte alla televisione.
Gli attacchi su tutti i fronti che egli continua a ricevere dalle Istituzioni hanno evidentemente l’intento di interdire soprattutto dal punto di vista economico l’attività divulgativa delle sue trasmissioni TV, mentre lo stesso Ministero della Sanità, ben si guarda dall’ affrontare gli argomenti relativi all’alimentazione e alle relative conseguenze biologiche sullo stato di salute dei cittadini, in quanto paradossalmente sembra non disporre della capacità scientifica del suo staff per controbattere allo stesso elevato livello di competenza, ciò che il giornalista sostiene da alcuni anni a questa parte, sugli effetti biologici dell’ alimentazione.
In luogo del confronto. Non è un caso che le Autorità istituzionali nella loro sproporzione di risorse nei confronti di quelle di un comune mortale come il giornalista Adriano Panzironi, non riesca a tacitarlo se non ricorrendo a condizionamenti e a sanzioni economiche.
Anche la contestazione di “live 120”, ossia della vita fino a 120 anni, che ha preso nome dal titolo del libro di Panzironi, è evidentemente un modo per dire che una vita salubre potrebbe arrivare molto oltre a quanto generalmente si ritiene ma non è certo una promessa di vivere 120 anni e soprattutto per tutti, ragionevolmente parlando.
Così ad esempio, l’integratore alimentare che si chiama Armolipid, con il quale si possono talvolta sostituire le fastidiose statine, necessarie per la cura dell’ipercolesterolemia, non ha il significato che l’ ”armonia dei lipidi” debba essere presa alla lettera. Si tratta infatti del nome accattivante con il quale il prodotto è stato posto in commercio. O forse qualcuno potrebbe credere che quel nome sia sinonimo di garanzia?
Il giudizio. Stante l’importanza “pro veritate” di questa disputa che in teoria interessa in Italia la salute di 60 milioni di persone, di cui circa 4 di diabetici in progressivo aumento, sicuramente l’ accusato o i suoi accusatori non potranno continuare a mantenere a distanza le loro posizioni per il timore del confronto diretto. E’ tempo ormai di uscire allo scoperto.
Il caso in questione fa tornare in mente il processo di Giordano Bruno, quando prima della condanna al rogo, si rivolgeva ai suoi giudici con queste parole: “Forse tremate più voi che pronunciate contro di me questa sentenza che io nell’ ascoltarla”. Michel Emi Maritato