TicketOne, in riferimento all’esposto inoltrato ad AGCOM lo scorso marzo con il quale si chiedeva di intervenire per reprimere le attività illecite dei siti di bagarinaggio on line operanti sul mercato della compravendita elettronica di titoli di ingresso ad eventi, in particolare di musica dal vivo, ed in virtù della mancata attuazione delle misure previste dal rinnovato comma 545 dalla legge n. 232 dell’11 dicembre 2016, ha deciso di scrivere una lettera per esortare l’Autorità competente a contrastare le condotte illecite di questo fenomeno.
TicketOne rileva che, nonostante il tempo trascorso dalla presentazione dell’esposto e dall’annunciato avvio di attività di verifica da parte di AGCOM, queste condotte illecite continuano ad essere tranquillamente svolte sotto gli occhi di tutti. Le piattaforme online dei tre siti di secondary market operativi – tutti segnalati nell’esposto – e le persone fisiche che mettono in vendita i biglietti seguitano a fare affari in totale disprezzo della normativa emanata sin dall’1 gennaio di quest’anno.
La richiesta di attuare le misure repressive – oscuramento dei siti, azioni amministrativo-penali nei confronti dei responsabili – nasce anche nell’imminenza della controversa misura in merito alla nominatività dei titoli di ingresso che sarà operativa dall’1 luglio 2019 e che si ritiene essere non risolutiva ed estremamente invasiva ed onerosa nei confronti del pubblico e degli operatori. La repressione dei siti dediti alla compravendita illegale di biglietti di ingresso e dei privati che commettono gli illeciti, sono le prime – e secondo molti operatori le uniche – azioni necessarie per far cessare queste condotte nocive per il pubblico e per il settore.
«Riteniamo che l’intervento dell’autorità competente sia una condizione indispensabile per contrastare il fenomeno del secondary ticketing – dichiara Stefano Lionetti, Amministratore Delegato di TicketOne – sono trascorsi ormai sei mesi dall’entrata in vigore della legge e quasi tre dall’esposto che ha dato l’avvio alle attività di verifica annunciata da AGCOM, ma nulla si è fatto. Ci riserviamo di segnalare all’Autorità Giudiziaria competente la mancata attuazione senza ulteriore indugio del pieno esercizio dei doveri e poteri repressivi di AGCOM» – conclude Lionetti.ù
Giuliano Borgna