«La missione del cinema è quella di denunciare violenze, soprusi e discriminazioni, soprattutto contro donne e bambini». È questo il messaggio che Souad Sbai, presidente del Centro Alti Studi “Averroè” e dell’Associazione delle Donne Marocchine in Italia-ACMID, rivolge agli operatori del mondo cinematografico presenti alla conferenza “Festival, Cineturismo e Film Commission”, che si è svolta lunedì 2 settembre a Venezia, in occasione del 76esimo Festival del Cinema.
Nel corso della conferenza, Souad Sbai è stata insignita del premio diritti umani per l’impegno sociale e civile che ne contraddistingue da sempre l’operato. «Dedico questo riconoscimento a Nasrin Sotoudeh, l’attivista iraniana incarcerata dal regime di Teheran per la sua battaglia contro il velo obbligatorio», ha affermato la giornalista e scrittrice, già parlamentare della Repubblica.
«Trentotto anni di carcere e centoquarantotto frustrate, è questo il prezzo pagato per aver sfidato il fondamentalismo», prosegue Sbai, che lancia un appello: «Liberate Nasrin e tutti i prigionieri del regime».
«Il mondo ha bisogno del cinema» conclude Souad Sbai «per costruire ponti di pace, dialogo, sviluppo e diritti umani tra i popoli. Da Venezia76 deve giungere un messaggio di pace per il Mediterraneo e per il Medio Oriente, contro l’estremismo che alimenta violenze e conflitti».