I carabinieri forestali di Macerata hanno individuato proprio un’azienda locale e sono finiti per incastrarne altre sparse in diverse regioni. Ci sono Umbria, Toscana, Molise, Liguria, Umbria, Campania, Calabria, Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Coinvolti anche marchi conosciuti al grande pubblico e accettati dalla grande distribuzione organizzata : ecco la cornice della truffa del tartufo.
I carabinieri hanno denunciato 11 persone tra proprietari e rappresentanti che commercializzano condimenti al tartufo, senza che dentro le confezioni vi sia un solo grammo di prodotto originale.Lo mettono in etichetta, spacciano il prodotto sintetico aromatizzato per l’appetibile tartufo italiano e nel raggiro ci finiscono in tanti.
Coinvolti nella truffa anche una multinazionale dell’agroalimentare italiana che i carabinieri non hanno rivelato. Le contestazioni sono sia di natura penale che amministrativa. I falsi tartufi in etichetta che riportano “condimento al tartufo” al momento valgono 20 contestazioni per 65 mila euro.
Giuliano Borgna