Grave denuncia e preoccupazione da parte dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in occasione dell’ultimo report Istat 2019 sull’offerta dei servizi all’infanzia, che ha rilevato che 3 bambini su 4 non hanno il posto al nido, evidenziando la necessità – sempre più urgente, di un intervento a livello nazionale. Sempre da indagine Uecoop , la dotazione sull’accoglienza tra servizi pubblici e privati disegna un’Italia spezzata in due: da una parte le regioni con una dotazione al sopra la media europea del 33% come ad esempio la Valle d’Aosta, la provincia di Trento, l’Emilia Romagna, la Toscana e l’Umbria e altre che invece non raggiungono neppure il livello UE come l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata e la Campania che non copre neppure il 9% delle richieste potenziali. La scuola dell’infanzia, comunemente denominata asilo, è un servizio essenziale per i genitori che lavorano. Come evidenziato sempre da Uecoop, se si considera che ogni anno fra gli oltre 49mila mamme e papà che lasciano il proprio posto di lavoro il 36% lo fa proprio per incompatibilità fra i propri impegni di professionali e le esigenze di cura dei figli, il 27% per l’assenza di parenti di supporto e il 9% l’elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter e o per il mancato accoglimento dei figli al nido. In 7 casi su 10 sono le mamme a dire addio al lavoro, mentre il resto è rappresentato dai papà che però fanno registrare un trend in crescita costante e sono più che triplicati negli ultimi cinque anni. Un altro fattore molto grave rilevato è l’alto costo degli asili.
Una stangata sulle famiglie con un + 27% in soli tre anni della spesa per mandare i figli all’asilo con una copertura del servizio che rimane ampiamente insufficiente e sotto la media europea. Come evidenziato da un’indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Assolombarda, l’Italia si trova in una situazione che sempre più spesso porta il “benessere”privato a integrare quello pubblico grazie ad accordi aziendali nei quali ai primi 4 posti dei servizi più richiesti ci sono proprio quelli che riguardano la scuola e l’istruzione dei figli (79%), la salute (78%), l’assistenza (78%) e la previdenza (77%). Come sottolineato sempre da Ueccop, per rispondere a questa esigenza di assistenza oltre ai servizi tradizionali pubblici e privati che rappresentano l’80% dell’offerta, stanno crescendo offerte alternative come gli asili aziendali per i figli dei dipendenti con il 2% del totale o i mini nido con “tate” le cosiddette “tagesmutter” (bambinaie) che seguono piccoli gruppi di bambini in grandi appartamenti attrezzati pari all’1% diffusi soprattutto nelle grandi città e a livello regionale in Trentino Alto Adige. Tutti questi servizi – come sottolineato da Uecoop – sono spesso realizzati con cooperative in grado di offrire personale già formato e locali adatti ,ma è urgente potenziare l’offerta per mettere il servizio sull’intero territorio nazionale al livello della media europea.