Federico Fellini, nasceva a Rimini il 20 gennaio 1920. Il padre Urbano Fellini e la madre Ida Barbiani.
Fellini in età adulta: un genio del disegno, regista, sceneggiatore, illustratore riminese.
Gli Oscar
Con il suo quarto lungometraggio, «La strada» del 1954, ottiene il primo Oscar al miglior film straniero della sua carriera. Ne seguiranno altri tre («Le notti di Cabiria» del 1957, «8 ½» del 1963 e «Amarcord», 1974, oltre a un Oscar alla carriera nel 1993, pochi mesi prima della morte avvenuta il 31 ottobre di quell’anno a Roma.
Fu amato dagli americani, ma tra gli innumerevoli riconoscimenti vanno ricordati anche la Palma d’oro al Festival di Cannes per «La dolce vita» nel 1960 e il Leone d’oro alla carriera a Venezia nel 1985.
Gli ultimi lavori
I volti si fanno più sfatti, come «Fellini Satyricon» (1969), «Il Casanova di Federico Fellini» (1976) o ne «La città delle donne» (1980), mentre i mostri sono quelli delle pubblicità e della televisione in «Ginger e Fred» (1985), fino a descrivere un piccolo universo di provincia la cui noia esistenziale lo trasporterà in un viaggio funebre e immaginifico in «E la nave va» del 1983.
Tra i suoi disegni troviamo le donne nude, spesso paradossalmente associata alla solitudine, anche nei suoi lungometraggi degli ultimi tempi. Era sempre alla ricerca di un qualcosa di interiore, che lo riportasse al suo passato: «Amarcord», appunto.
Una malinconia riscontrabile fino al suo ultimo lavoro «La voce della luna» del 1990, quello che si potrebbe definire un poemetto sull’incanto che sfiorisce, con Roberto Benigni e Paolo Villaggio.
Due i grandi progetti mai realizzati: «Il viaggio di G. Mastorna» e «Viaggio a Tulum», che vennero poi disegnati a fumetti da Milo Manara.
Anna Rita Santoro