Il primo marzo p.v. si voterà nel Collegio Lazio 1 (Roma centro) per l’elezione del deputato che sostituirà il “lottatore continuo” Conte Paolo Gentiloni (l’amico di Giorgio Soros, per intenderci), inviato a Bruxelles per un più efficace suo “appecoronamento” alle follie della UE.
La prima ed assoluta emergenza che vive l’Italia è l’uscita dall’euro e da questa disgustosa UE. Tutto il resto mi appare francamente secondario: prima vi è la salvezza del Popolo e dello Stato.
Non credo che i Partiti di opposizione, Lega e Fratelli d’Italia, anche se in coalizione, potrebbero far elegger un loro candidato. Peraltro, non sono certo delle reali intenzioni di Lega e Fratelli d’Italia circa l’uscita dall’euro e da questa UE che meno ancora penso possa essere riformata dall’interno.
Tuttavia, comprendo le esigenze politiche di non manifestare pienamente le reali intenzioni politiche e ciò non solo per la presenza al Quirinale del figlio di Bernardo Mattarella ma anche per le inevitabili democratiche rappresaglie della UE (certamente non penso né alle sardine e né ai cefali).
Di una cosa sono sicuro e cioè che l’eventuale elezione di un candidato del PD sarebbe un’ulteriore aggiunta alla schiera dei c.d. europeisti traditori dell’interesse nazionale e del benessere del Popolo (i grillini fortunatamente sono destinati alla totale evaporazione). L’auspicio è che possa essere eletto un candidato sicuramente anti euro, anti UE e anti NATO e se le voci che girano hanno un fondamento, questo candidato è Marco Rizzo che io conosco e del quale posso attestare l’intelligenza e l’onestà.
Certamente, ove eletto, Marco Rizzo ben poco potrà fare in termini di risultati concreti ma sarebbe una voce chiara e autorevole in quell’aula oggi ancor più “sorda e grigia”.
Premesso che condanno in modo fermo e deciso certe posizioni di Marco Rizzo, di Paolo Ferrero e di altri comunisti, di inaccettabile negazionismo o, peggio, giustificazionismo circa gli eccidi delle Foibe e lo sterminio degli italiani in Istria, Fiume e Dalmazia, non voglio proporre adesso la logica del “voto utile o inutile”, voglio proporre la logica del “colore del gatto”: non interessa se il gatto è nero o è rosso, l’importante è che prenda il topo. Avremo tranquillamente il tempo di confermare e mantenere le distanze rispetto a posizioni arcaiche di vetero comunismo e di strumentalizzazione della storia della quale si rende incommendevole strumento l’ANPI.
Ma “ruit hora”, Sagunto brucia, e occorre far qualcosa affinché qualcuno da sinistra possa spiegare a chi si finge di sinistra cosa è la vera sinistra che difende il lavoro e i lavoratori.
La conclusione di questo lungo ragionamento è l’invito a tutti i Partiti di opposizione di promuovere la candidatura di Marco Rizzo: cominciando da Casa Pound, Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Lega, Fratelli d’Italia e quant’altri, con animo limpido e idee chiare, capiranno il senso di questa mia proposta “indecente”.
Di Augusto Sinagra
Fonte: ImolaOggi.it