Liliana Manetti : “Colore di donna” – Ed. Santelli – 2019 –
Interessante leggere con attenzione l’introduzione che la stessa Manetti scrive in questo volume, ricco di vertiginose figurazioni e delicati sfioramenti nel sub conscio. Ella insiste con attento ricamo sulle radici che si intrecciano nelle scorie esistenziali che la vita mescola al quotidiano, in un clima che non è precisamente identificabile, ma che con il parlato ed il gridato tesse le immagini della trasparenza, vuoi dell’anima, vuoi del dolore.
Figure ed immagini di una vicenda privata sembrano conquistare un loro ben preciso colore, qui impregnate nella universalità, con le punte anche acri di una indipendenza che brucia le parentele culturali, quasi bagaglio limbiale. La pregnanza morale si alterna alla adagiata discorsività di chi vuole aprire un diario, con gli idoli tutti al loro posto, ma sagacemente sottesi alla vicenda legata ad alcune acquisizioni personali. La poesia sembra destinata a deporre qualche dimensione della verità, anche se nel recupero di particolari pensieri o ricordi biografici. Si delinea nelle pagine il segno del sub conscio che insiste per una liberazione finale. “Nell’accezione psicoanalitica, ma anche nello psicodramma di Jacob Levi Moreno,- scrive Liliana- nelle recenti psicoterapie espressive, nell’arte-terapia, nonché nel Rebirthing, il termine “catarsi” viene utilizzato sempre con il significato di “scarica, sfogo, espressione, liberazione”, e qui la “catarsi” è essa stessa la sintesi, una ferrea normativa psicologica che informa la stesura del canto.
Tra sogno e realtà si affaccia anche l’amore, nel volto che “gioca nei giardini d’infanzia” tra colori e meraviglie che ammaliano. Su scaglie di cioccolato puro il rimbalzo delle pupille, sveglie per il tocco melodioso che continua ad illuminare le gote, porpora e morbide. La poetessa non vuole arrendersi innanzi ai divieti che la vita propone inesorabilmente, e approda nel ritmo dell’illusione, per il tepore che alimenta rinnovate forze. Il sogno, allora, ha sempre traguardi cesellati dal rosa pallido dell’alba, dipinto dagli attimi che sospendono l’ansia. Il volume si arricchisce di riproduzioni in bianco e nero ed a colori, quasi tutte smaglianti per i profili di donna e gonne rigonfie.
ANTONIO SPAGNUOLO –
Antonio Spagnuolo è nato a Napoli il 21 luglio 1931. Ha fondato e diretto negli anni 80 la rivista “Prospettive culturali”, alla quale hanno collaborato firme autorevoli . Ha fondato e diretto la collana “L’assedio della poesia”, dal 1991 al 2006, pubblicando autori di interesse nazionale come Gilberto Finzi, Gio Ferri, Giorgio Bàrberi Squarotti, Massimo Pamio, Ettore Bonessio di Terzet, Giliano Manacorda, Alberto Cappi, Dante Maffia e altri . Presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali, inserito in molte antologie, collabora a periodici e riviste di varia cultura – Attualmente dirige la collana “le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna ”poetrydream” in internet (http://antonio-spagnuolo-poetry.blogspot.com). Quasi tutti i suoi volumi di poesia pubblicati hanno ricevuto un premio. Nel volume “Ritmi del lontano presente” Massimo Pamio prende in esame le sue opere edite tra il 1974 e il 1990 .Plinio Perilli con il saggio “Come l’ombra di una nuvola sull’acqua” (Ed. Kairòs 2007) rivisita gli ultimi volumi pubblicati fra il 2001 e il 2007. Nel 2018 Elio Grasso e Bonifacio Vincenzi realizzano per lui il primo volume della collana “SUD i poeti” edito da Macabor. Fra gli ultimi riconoscimenti Premio “Libero de Libero 2017” – Premio “Salvatore Cerino 2018” –Premio “L’arte in versi 2018”– Menzione speciale al premio “Aoros 2017” – Lauro d’oro alla carriera “Premio città di Conza 2017”- Premio “N. e C. Di Nezza” Isernia 2018 -. Tradotto in francese, inglese, greco moderno, iugoslavo, spagnolo, rumeno . Ha pubblicato numerosi volumi, quasi tutti premiati. Di lui hanno scritto numerosi autori fra i quali A. Asor Rosa che lo ospita nel suo “Dizionario della letteratura italiana del novecento” e nella “Letteratura italiana” edizioni Einaudi, Carmine Di Biase nel volume “La letteratura come valore”, Matteo d’Ambrosio nel volume “La poesia a Napoli dal 1940 al 1987”, Gio Ferri nei volumi “La ragione poetica” e “Forme barocche della poesia contemporanea”, Stefano Lanuzza nel volume “Lo sparviero sul pugno”, Felice Piemontese nel volume “Autodizionario degli scrittori italiani”, Corrado Ruggiero nel volume “Verso dove”, Alberto Cappi nel volume “In atto di poesia”, Ettore Bonessio di Terzet nel volume “Genova-Napoli due capitali della poesia”, Dante Maffia nel volume “La poesia italiana verso il nuovo millennio”, Sandro Montalto in “Forme concrete della poesia contemporanea” e “Compendio di eresia”, Ciro Vitiello nel volume “Antologia della poesia italiana contemporanea”, Plinio Perilli in “Come l’ombra di una nuvola sull’acqua”, Carlo Di Lieto in “La bella afasia”, oltre a D. Rea, M. Pomilio,D. Cara, M.Fresa, G. Linguaglossa, M.Lunetta, G. Manacorda, Gian Battista Nazzaro, G. Panella, Nazario Pardini, Ugo Piscopo, G. Raboni, E. Rega, Carlangelo Mauro, e molti altri . Presiede la Giuria del premio “L’assedio della poesia 2020”.