“Ci sono assembramenti di persone che ritieni in contrasto con le regole dell’emergenza sanitaria? Puoi segnalarli direttamente all’Autorita’ competente per la vigilanza, tramite il Sus (Sistema Unico di Segnalazione) attivo sul portale istituzionale di Roma Capitale. E’ semplice, segui le istruzioni”. Il profilo Facebook ufficiale di Roma Capitale annuncia cosi’ il servizio rivolto ai cittadini romani per la segnalazione delle violazioni ai decreti per il contrasto al coronavirus. Un servizio che sta alzando un polverone mediatico tra polemiche e critiche.
Come quella dell’associazione dei consumatori, Assotutela: “In piena emergenza Coronavirus la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha annunciato in pompa magna la nuova funzione del Sus, il Sistema Unico di Segnalazione, messa a disposizione sul sito del Campidoglio che permette di indicare eventuali assembramenti – spiega il presidente Michel Emi Maritato -. Un servizio, a prima vista utile, ma che nasconde una serie di rischi e criticità non indifferenti”.
È sempre Maritato a snocciolarle: “Innanzitutto non si intravede assolutamente la necessità di istituire un servizio di delazione alternativo al 112 per ciò che a sensazione un cittadino può considerare irregolare o meno. Secondo, il controllo e il monitoraggio del territorio spettano alle forze dell’ordine che, con il Sus, rischiano di essere chiamate ad approfondire situazioni segnalate che potrebbero poi non rispecchiare la realtà denunciata, con la conseguenza nefasta di far perdere loro tempo prezioso, a discapito del controllo di contesti realmente criminosi o illegali”. Per questa ragione, Assotutela reputa che il Sus non sia “una cosa buona, ma un palliativo mediatico da parte della sindaca Raggi”.