«L’Albania non dimentica. E’ vero che tutti sono richiusi dentro le loro frontiere, anche Paesi ricchissimi hanno girato la schiena ad altri, ma forse perché non siamo ricchi ma neanche privi di memoria, non possiamo permettere di non dimostrare all’Italia che gli albanesi e l’Albania non abbandonano mai l’amico in difficoltà. […]..Lo so che a qualcuno in Albania sembrerà strano che trenta medici e infermieri della nostra piccola armata in tenuta bianca partano oggi per la linea del fuoco in Italia. So che trenta medici e infermieri non risolveranno il rapporto tra la forza micidiale del nemico invisibile e le forze in tenuta bianca che lo stanno combattendo sulla linea del fuoco da quella parte del mare. Ma so anche che laggiù è orami casa nostra, da quando l’Italia e le nostre sorelle e fratelli italiani ci hanno salvati, ospitati e adottati in casa loro quando l’Albania versava in dolori immensi. Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile e le risorse umane e logistiche della nostra guerra non sono illimitate, ma oggi noi non possiamo tenere le forze di riserva in attesa che siano chiamate, mentre in italia, dove si stanno curando in ospedali di guerra anche albanesi feriti dal nemico, hanno un enorme bisogno di aiuto. ..[…]..Questa è una guerra in cui nessuno può vincere da solo. E voi coraggiosi membri di questa Missione per la Vita state partendo per una guerra che è anche la nostra, Oggi siamo tutti italiani. E l’Italia la deve vincere questa guerra, anche per noi, per l’Europa e per il mondo intero. Che Dio vi benedica tutti», queste le toccanti parole del discorso pronunciato ieri dal primo Ministro albanese Edi Rama, che è stato accolto, tra gli altri, anche da Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, che ha aggiunto: « Grazie per l’aiuto concreto in un momento molto complicato per la Lombardia. Siete la testimonianza dell’amicizia che lega l’Italia all’Albania. Sono certo che potranno contribuire ad alleggerire il lavoro dei nostri eccezionali rappresentanti della sanità che in queste settimane hanno dato una dimostrazione di dedizione, capacità, eccellenza superiore all’immaginabile. Speriamo che la situazione migliori cosi che presto si possa cominciare a pensare alla ripartenza. Ai nostri cittadini ripeto che non possiamo mollare, perché diversamente rischieremmo di entrare nel buio. E noi non possiamo permettercelo».
Il rinforzi provenienti dall’Albania, arrivati ieri, saranno un prezioso supporto per il personale medico e paramedico degli ospedali di Brescia, in una delle aree tra le più colpite dall’emergenza sanitaria, e dove il coronavirus ha flagellato la popolazione con una crudeltà ed una intensità senza pari, dove la gente si ammala e muore continuamente, giorno dopo giorno, ora dopo ora, e dove c’è una disperata necessità di aiuto.