Coronavirus, Rivoluzione Animalista contro la mattanza di agnelli a Pasqua
“Siamo molto contrariati per la scelta del Ministero della Salute di confermare il cosiddetto provvedimento “Blue tongue”, che proroga il tempo di attesa degli agnellini e dei capretti a 72 ore nel periodo pasquale. Cosa significa? Dopo essere stati tolti alle madri e stipati su camion per raggiungere gli impianti di macellazione, i poveri cuccioli possono attendere sino a 3 giorni in quelle condizioni, senza bere, mangiare e muoversi ed in preda al terrore della solitudine perchè la filiera alimentare in prossimità delle feste deve garantire carni di capretti ed agnelli in misura sufficiente alla richiesta. Una realtà inaccettabile, tanto che anche quest’anno sono apparse numerose petizioni da firmare contro questo provvedimento, ormai in auge dal 2016. Durante determinati periodi, e in special modo in quello pasquale, le strutture autorizzate possono macellare un determinato numero di animali e le povere bestiole vengono messe in attesa per poter essere uccise a ciclo continuo. A questo punto, alle istituzioni chiediamo: si ignora la sofferenza dei cuccioli perché in fondo sono destinati a morire e quindi la loro sorte è già segnata? E come noi umani, compassionevoli e consapevoli, possiamo considerarci superiori? Noi siamo quelli dotati di coscienza e non solo istinto, capaci di distinguere il bene ed il male. Nell’uccidere, cosa è che ci rende migliori? Esistono leggi europee e nazionali che regolano il benessere animale: come viene considerata la detenzione di un animale in luogo chiuso senza acqua, cibo e possibilità di movimento? L’emergenza Coronavirus ci sta portando a riconsiderare tante nostre certezze, convinzioni e abitudini, quello che sembrava granitico sembra sfaldarsi. La natura si sta riappropriando dei propri spazi e sta ristabilendo delle nuove regole.
Quale migliore occasione per poter ricominciare da capo? Abbiamo ora la possibilità di evolverci, di tornare a rispettare tutto ciò che circonda, perché ne abbiamo un disperato bisogno. Ora. E invece che facciamo? Ce la prendiamo con dei poveri agnelli a cui non solo non garantiamo un futuro da adulti ma gli riserviamo una fine miserabile da cuccioli. Il premier Conte, che ne pensa?”
Così, in una nota, il segretario nazionale del partito Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica.