A seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al virus cinese Covid-19, e col conseguente decreto scuola del 5 aprile 2020, quest’anno non vi saranno bocciature, e l’ammissione all’esame di maturità sarà assicurata a tutti gli studenti. Qui di seguito, la lettera aperta della Prof.ssa Daniela Zanella di Udine al Mondo della Scuola:
«Buongiorno. Sono una insegnante delle Scuole Superiori in pensione. Più volte ho svolto il compito di Commissaria durante sessioni di esami di maturità. Vi scrivo, perché sono veramente perplessa e anche indignata per come è stato deciso che quest’anno tale esame sarà svolto. “Con prova orale”: dove, come, con chi?
Già decidere che i commissari fossero gli stessi insegnanti che hanno seguito didatticamente gli studenti durante l’anno scolastico mi è sembrato che togliesse valore alla prova stessa. Non far svolgere alcuna prova scritta per motivi di “coronavirus”, ritengo sia altamente inadeguato al valore che da sempre, almeno nella nostra cultura italiana, è stato dato a questo momento della vita di una giovane persona. Il lasciapassare per entrare nella società o come lavoratore o come nuovamente impegnato nello studio per accedere a professioni specifiche.
(“la notte prima degli esami”, sogni che si rincorrono per decenni su quel momento… sono solamente alcuni esempi leggeri).
Ho seguito esami di maturità dove gli studenti erano sistemati in corridoi, ognuno su un banco posizionato in fila l’uno davanti all’altro; come si fa oggi con i carrelli della spesa davanti ai negozi di alimentari, non si potrebbero preparare i banchi almeno ad un metro distanti l’uno dall’altro? Anche alla distanza prevista davanti a uffici postali o farmacie, o edicole, alle attese del nostro turno, ci siamo tutti abituati! Non si può proprio pensare ad una soluzione anche per la scuola???
Basterebbero buona volontà e decisionalità, chiedendo al personale docente e non docente la massima collaborazione per adeguare gli ambienti affinché almeno la prova scritta di italiano (lingua italiana, cultura italiana) venisse affrontata. Per la sorveglianza durante la prova, possono essere presenti docenti della scuola non direttamente coinvolti nella sessione specifica. Buona volontà anche degli studenti da una parte, un ringraziamento a quanti si prestassero a realizzare tutto ciò dall’altra, lo Stato.
Non si sentirebbero sminuiti nel loro ruolo gli insegnanti che hanno lavorato per portare i loro studenti “a fine corsa” con impegno e serietà; né si mancherebbe in un certo senso di rispetto agli studenti e alle loro famiglie per i quali il diploma di maturità era sempre stato considerato un “pezzo di carta” di grande valore; né a quanti hanno nel passato sostenuto l’esame in maniera seria ed impegnativa.
Ringrazio per l’attenzione e porgo cordialità », Daniela Zanella, Lì, 24/04/20.