Oggi ci occuperemo del mantenimento degli alberi, che sta diventando un fenomeno di attualità, vista l’accelerazione di tagli arborei che è avvenuta in molte realtà del nostro Paese, durante questo periodo di chiusura forzata, anche se per fortuna non nella nostra città. Tuttavia, proprio perchè si tratta di un fenomeno di stretta attualità, riteniamo che vada monitorato, e per questo, ne abbiamo approfittato per fare una chiacchierata su tale problema con Roberta B. e Linda B. due attiviste ambientaliste storiche, anche se in due realtà diverse. La prima, infatti, è stata tra i protagonisti dei dibattiti e delle proteste, sui pini di Piazza della Vittoria, abbattuti di prima mattina, con l’ausilio delle Forze dell’Ordine, alcuni mesi fa, prima della quarantena. La seconda, invece, è più conosciuta nell’area metropolitana della città, dove si è battuta e si batte, per impedire lo sviluppo della pista aeroportuale, a scapito delle aree verdi, intorno alla città. La Signora Roberta, ha sottolineato il rimpianto per non essere riuscita a salvare, malgrado tutte le manifestazioni, i pini della storica Piazza della Vittoria, abbattuti dall’amministrazione comunale, per presunti motivi di sicurezza, malgrado i tecnici non fossero tutti concordi sulle condizioni di salute degli alberi. Ha poi sottolineato due aspetti interessanti della vicenda. Il primo è un’incongruenza sui programmi di sostituzione degli stessi con altri pini. Perchè, domanda provocatoriamente, infatti, se il Sindaco Nardella, ha sempre sostenuto che i pini non sono alberature adatte all’ambiente urbano, lo stesso Sindaco, ha deciso di reimpiantare al loro posto alberi della stessa specie? Il secondo, invece, è la scarsa informazione sulle reali motivazioni dell’abbattimento massiccio di alberi, non solo in Piazza della Vittoria, ma su tutto il territorio cittadino, che alimenta retropensieri e teorie le più varie, che potrebbero, appunto, essere spazzati via, se i comitati fossero maggiormente informati dall’amministrazione comunale. La Signora Linda, invece, ha affrontato la discussione su un piano più vasto, sottolineando il pericolo del disboscamento globale, associato al cambiamento climatico, ed ha spiegato che la sua battaglia ambientalista, è legata alla sensibilità che ha sempre dimostrato verso il patrimonio arboreo sin da piccola, vivendolo come una vera e propria memoria storica dell’umanità. Sull’ampliamento dell’aereoporto di Peretola, ha detto, che si tratta di un’opera inutile e dannosa per l’ambiente, soprattutto considerando la sua vicinanza, all’oasi naturalistica di Focognano, area protetta già dal 1997, che si trova esattamente al centro della piana tra Firenze e Prato, e nei cui stagni, sono presenti specie rare di uccelli, tra le quali spicca il Cavaliere d’Italia, che non a caso, compare nel logo dell’oasi. Speriamo che la situazione dell’area fiorentina, in materia di gestione del patrimonio arboreo, che effettivamente, ha presentato molte criticità negli anni scorsi, possa essere affrontata, da ora in poi, dal Sindaco di Firenze, su scala intercomunale, considerando che lo stesso Dario Nardella, ricopre anche la carica di Presidente dell’Area Metropolitana, magari con la convocazione di un tavolo permanente, al quale possano sedere anche i rappresentanti dei comitati di cittadini, ed i Sindaci dei Comuni interessati, specialmente nella zona a nord ovest della città, più compromessa dal punto di vista ambientale, per la compresenza di importanti poli industriali, e dell’aereoporto.
Luca Monti