Quella appena iniziata è l’ennesima settimana di fuoco per il Governo con il premier Giuseppe Conte che, dopo aver sciolto non senza fatica il nodo scuola, è chiamato ad altre importanti prove. Mentre sul fronte dei contagi continuano ad arrivare buone notizie, si guarda alla prossima data chiave del 3 giugno, quando cioè si dovrà decidere il via libera agli spostamenti tra Regioni.
GOVERNO IMBOCCHERA’ LA STRADA GIUSTA? Sul tavolo del Premier c’è anche il dossier bollente Autostrade. Ancora una volta il Presidente del Consiglio tenterà la carta della mediazione in extremis provando ad aggirare le resistenze del M5s che spinge con forza per la revoca che però, almeno nelle ultime ore, sembra allontanarsi a favore di una soluzione che possa accontentare più o meno tutti, senza creare una frattura insanabile in un momento delicato per il Paese. Ieri, intanto, ha parlato la Ministra dei Trasporti De Micheli che, per ora, è rimasta nel campo generico: “Le scelte in merito ad ASPI e alla concessione con gli obblighi che ne derivano – ha detto – saranno dettate “dal solo interesse pubblico, degli investimenti e dell’occupazione”.
Ieri, intanto, il bollettino ha mostrato dati incoraggianti e se il trend al ribasso dovesse essere confermato nelle prossime ore – giornata decisiva sarà venerdì quando cioè si inizieranno a vedere gli effetti dell’allentamento delle misure – il 3 giugno arriverà il semaforo verde del Governo per la riapertura tra Regioni, mossa studiata per dare una spinta a turismo ed economia, fermi praticamente al palo.
Sorvegliata speciale resta la Lombardia i cui numeri – seppur al ribasso – segnalano ancora una situazione di moderata criticità, non ancora pienamente sotto controllo, con i Governatori del Mezzogiorno che in assenza di regole chiare che garantiscano cioè la sicurezza nelle rispettive regioni, promettono battaglia.
Ma l’elenco delle “grane” è decisamente lungo. Se non dovessero bastare i dossier di cui sopra, se ne aggiungono altri due: Mittal e Whirpool. Sulla prima sembra essersi aperto, nelle scorse ore, uno spiraglio e si attende la prossima mossa della multinazionale che entro 10 giorni presenterà il Piano anche se si teme “l’atteggiamento schizofrenico” mostrato dall’azienda negli ultimi mesi. Ancora più complicato l’affaire Whirpool con i sindacati che chiedono al governo una convocazione urgente per scongiurare la chiusura di Napoli ed evitare il rischio di esuberi in tutta Italia. in assenza della quale promettono mobilitazioni.
Liliana Manetti