Signor Gervasi, lei è presidente dell’Associazione Partite Iva Toscana, e Coordinatore Regionale di Partite Iva Nazionale, aderente alla Rete Confimpresa Italia. Ci vuole dire cosa le è successo sabato 30 maggio?
“Sabato mattina, mi è successa una cosa del tutto inaspettata, considerando che i rapporti delle Associazioni di Partite Iva, da me rappresentate con Istituzioni e Forze dell’Ordine sono sempre stati improntati alla massima collaborazione e trasparenza. Rappresento infatti degli imprenditori e dei professionisti, non dei poco di buono, o dei facinorosi. Sta di fatto che, mentre mi recavo da Arezzo, città dove risiedo a Firenze, per partecipare ad una manifestazione, in compagnia di altri due soci dell’associazione Partite Iva Toscana, i Signori Vaiani Stefano e Saviano Raffaele, veniamo fermati verso le 9 e 15, da una pattuglia della Polizia, prima del nostro ingresso in autostrada. Vengono controllati i nostri documenti, e perquisita l’autovettura sulla quale viaggiavamo, a me intestata ma in uso a mio figlio, e nel cui bagagliaio vi era un megafono che utilizzo per le manifestazioni. Alla vista del megafono gli agenti ci hanno chiesto dove stessimo andando, ed io, non avendo niente da nascondere, ed essendo come detto, in ottimi rapporti con la Questura di Arezzo, e con quella di Firenze, ho dichiarato che eravamo diretti verso il capoluogo regionale per una manifestazione e che saremmo usciti a Firenze Sud. Ripartiamo dopo il controllo durato circa 20 minuti, ed una volta usciti al casello di Firenze Sud, veniamo nuovamente fermati, intorno alle 10 e 45. Ritengo che ci stessero aspettando poichè siamo usciti dalla corsia Telepass, che è sulla sinistra e la pattuglia ci è quasi venuta a cercare. Siamo stati fermi circa 2 ore ad attendere verifiche sui nostri documenti ed ammoniti a non usare i telefoni cellulari. Stranamente il controllo si è risolto in senso positivo solo dopo una telefonata ricevuta da uno degli agenti sul suo telefono. Ma a quel punto la nostra presenza alla manifestazione era saltata. Tengo a precisare comunque che, malgrado avessi ricevuto regolare autorizzazione dalla Questura di Firenze, per la Piazza di Santa Maria Novella, facendo parte anche del coordinamento di “Agiamo adesso” che ha tra le proprie linee guida, in caso di concomitanza tra due manifestazioni, di lasciare la piazza prescelta all’organizzazione presumibilmente più numerosa, ed essendo prevista quel giorno, in Piazza Santa Maria Novella, anche la manifestazione dei cosiddetti Gilet Arancioni, dell’ex Generale Pappalardo, avevo già deciso di lasciare la piazza a questi ultimi, limitandomi a partecipare senza prendere la parola.”
Si sente perseguitato dalle Forze dell’Ordine?
“Assolutamente no, ritengo di non essere importante a tal punto, ed inoltre ripeto, i miei rapporti con le Forze di Polizia sono sempre stati ottimi, e mi auguro che non vengano scalfiti da un singolo episodio che comunque mi ha lasciato, e continua a lasciarmi perplesso, proprio in quanto assurdo, sulla base di tali rapporti.”
Ci vuole descrivere le Associazioni di Partite Iva da lei presiedute?
“Volentieri, anzi questa domanda mi permette di spiegare che, in linea con la mentalità imprenditoriale delle Partite Iva, poco avvezze a scendere in piazza, le manifestazioni sono in realtà una minima parte delle nostre attività di supporto agli associati. A noi non piace l’idea di vivere di sussidi, ma siamo prima di tutto, appunto, imprenditori, e cerchiamo di sviluppare i nostri affari anche sviluppando delle idee. Abbiamo, infatti costituito un gruppo di lavoro composto da 600 professionisti che ci supportano nelle nostre richieste alle istituzioni che sono prevalentemente di natura fiscale. Infatti se come ho appena detto non vogliamo vivere di aiuti statali, non vogliamo comunque essere considerati come pecore da tosare. Io ad esempio ho speso 20mila euro tra legali e commercialisti per 4 cause contro l’Agenzia delle Entrate, peraltro tutte vinte. Mi chiedo quale sia la ratio da parte del fisco di promuovere quattro cause contro lo stesso soggetto dopo averne persa una, anche se capisco che all’Agenzia delle Entrate le cause costano poco o nulla da un punto di vista di esborsi ai professionisti che le seguono. Noi proponiamo in primis, un anno bianco fiscale, per permettere a tutte le aziende, di qualsiasi dimensione, di ripartire senza il fardello dei debiti pregressi dopo questa terribile emergenza sanitaria prima, ed economica poi. Proponiamo poi, al sistema fiscale, in caso di problematiche fiscali future con le aziende, la via della conciliazione extragiudiziaria, attraverso la rateizzazione a lungo termine, non i 60 mesi usuali, ma fino a 20, o 30 anni, per importi rilevanti. Questo converrebbe al fisco che anzichè far fallire un impresa con magari molti dipendenti a carico, perdendo così a sua volta l’intero credito vantato verso tale azienda, si assicurerebbe un suo recupero, seppur negli anni, senza creare disoccupazione e diminuzione del gettito fiscale.”
Quali iniziative avete in ponte prossimamente?
“Il 3 giugno saremo in piazza a Volterra (PI), ed il 4 saremo invece a Milano, a sostenere l’imprenditore Paolo Polli che sta facendo lo sciopero della fame, dopo essere stato multato, per aver protestato contro le nuove normative, inerenti le regole igienico sanitarie per poter riaprire i ristoranti ed i bar, che mettono a rischio, se non modificate, la sopravvivenza stessa di tutto il settore della ristorazione. Ma soprattutto il 29 giugno faremo qualcosa di totalmente nuovo che mi piacerebbe esportare nel resto d’Italia. Apriremo infatti un tavolo di lavoro strutturato fra le Partite Iva e le Istituzioni ĺocali e regionali, perché ho riscontrato che anche i Sindaci ed i rappresentanti delle Regioni sono preoccupati come noi Partite Iva, per il futuro economico dei loro territori, ma appaiono come frenati nella loro azione amministrativa dai laccioli imposti dalla politica nazionale, che a sua volta mi pare dominata, talvolta dai poteri finanziari, talvolta da quelli sanitari, e questo non credo che giovi al sistema Paese.”
Grazie per averci rilasciato quest’intervista e buon lavoro.
“Grazie a lei ed altrettanto buon lavoro.”
Luca Monti