Oggi, a poche settimane dalle ultime proteste, gli avvocati romani si sono ritrovati nuovamente in piazza Cavour a Roma, davanti alla Corte di Cassazione, per celebrare i “funerali” della Giustizia italiana, uccisa dall’inerzia del Governo.
La manifestazione, organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ha visto la partecipazione anche dell’Organismo Congressuale Forense, dell’Unione, dei Consigli distrettuali, delle realtà associative presenti sul territorio e della numerosa classe forense capitolini. L’Avvocatura in questo modo ha inteso riaffermare la necessità di una immediata ripartenza della Giustizia che risulta oggi delegittimata, paralizzata e indifesa.
Il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Antonino Galletti ricorda che gli Avvocati – al fine di sollecitare un intervento dell’esecutivo – hanno già manifestato nelle scorse settimane restituendo le toghe, deponendo i codici sulle scale della Cassazione, dopo aver pesato otto chili di linee guida diverse in una giungla normativa senza precedenti.
L’inerzia del Governo tuttavia permane. Per questo Galletti rivolgendosi direttamente al Premier Conte “l’avvocato del popolo”e al Ministro Bonafede, anche lui avvocato, ha ricordato loro il mondo dal quale essi provengono e ha chiesto una maggior attenzione per il comparto della giustizia «Siamo il fanalino di coda della ripartenza del nostro Paese – afferma Galletti – e non possiamo permettercelo perché noi avvocati vogliamo tutelare i diritti e le libertà dei cittadini stando al loro fianco e i nostri studi costituiscono tanti presidi di legalità nel territorio»
La classe forense chiede un piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici giudiziari al fine della ripresa in sito e in compresenza delle udienze e delle attività giudiziarie; la fissazione di modalità di svolgimento delle attività giudiziarie disposte in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e non con previsione parcellizzata come avviene ora; la copertura delle piante organiche dei magistrati e del personale di cancelleria; la dotazione di strumenti informatici e di personale tecnico al fine di consentire realmente il lavoro agile a tutt’oggi inattuato per carenze delle piattaforma informatica.
Gli avvocati si dicono pronti a organizzare forti iniziative di protesta nazionale nel caso in cui l’intervento incisivo ed immediato richiesto al Governo non arrivi. Del resto, come ricordato proprio dai rappresentanti dell’Organismo Congressuale Forense: «La Giustizia è una funzione essenziale dello Stato, per la nostra vita e per i nostri diritti, non possiamo lasciarla morire come sta avvenendo in questi giorni.»
Giovanna Spirito