Cristiano D’Alterio interverrà il 12 settembre al Picentia Short Film Festival di Battipaglia, per una masterclass tecnica sul cinema e sullo spettacolo. Si parlerà della condizione delle figure del mondo dello spettacolo, e soprattutto dopo la crisi scaturita dall’attuale emergenza sanitaria del coronavirus. Cristiano nasce a Roma nel 1981, inizia il suo percorso artistico sin da piccolo, con uno stage di recitazione con D. Ceccarello. Frequenta negli anni vari corsi di recitazione, fino ad arrivare, nel 2003, al teatro Azione ed a esordire nel 2005, come protagonista di una commedia comica.
Nei successivi anni colleziona alcune apparizioni nell’audiovisivo, continua a calcare le scene teatrali passando dalla commedia alla tragedia, porta in scena i primi due spettacoli di cui, oltre che attore, è anche autore e regista. Nel momento più delicato e produttivo del suo percorso artistico, motivi familiari lo costringono a fermarsi, facendolo stare lontano dalle scene per diversi anni. Nonostante gli impedimenti, la passione è sempre forte e nel 2016 torna in scena con la commedia teatrale “ Ricette d’amore”, di C. Berni e diretta da F. Tuba. Poco dopo, nel 2017, debutta al Salone Margherita, storico teatro romano, come coprotagonista del dramma musicale “ Il sogno di Clio ”, diretto da I. Maltagliati.
Si susseguono poi vari lavori televisivi, tra cui un cortometraggio su Romeo e Giulietta che verrà scelto per essere proiettato al museo internazionale di W. Shakespeare di Verona e la serie “ Home banking ”, e lavori teatrali tra cui “ Così per caso “, dramma sull’olocausto premiato per la miglior regia e miglior spettacolo e “ La fu madre di madame “ di P.P. Bucchi.
Aspettando la sua masterclass al Festival Internazionale del Film Corto, abbiamo fatto una chiacchierata:
Come sarà la tua partecipazione al Picentia Short Film Festival ?
“Il 12 settembre sarò a Battipaglia per una masterclass dove racconto le dinamiche del mondo teatrale e cinematografico, mettendo a disposizione la mia esperienza grazie al mio percorso artistico. Parlerò del mondo dello spettacolo, e come è cambiato dal punto di vista lavorativo soprattutto dopo la crisi scaturita dall’attuale emergenza sanitaria.”
Come nasce questa passione per la recitazione ?
“La passione nasce da piccolo, ero attratto da tutto ciò che ruotava attorno al cinema, alla televisione, al backstage e come tutto quanto prendeva vita. Poi crescendo mi sono approcciato ai primi corsi di recitazione all’età di 15 anni e lì ho capito che c’era qualcosa che mi esaltava quando stavo sul palco e cosi ho iniziato a lavorare nel mondo teatrale. Purtroppo, sono stato fermo per nove anni per problemi familiari e ho ripreso nuovamente perchè il richiamo e la passione sono stati più forti.”
Ti abbiamo visto passare dal ruolo di attore a quello di autore e regista. Come è stato il passaggio ?
“Il passaggio è stato facile perchè li ho fatti su testi personali sia come autore che regista e tecnicamente metterli in scena era più semplice perchè avevo tutto chiaro in testa. E quando il lavoro non mi permette di raccontare certe sfumature emotive di un personaggio, prendo carta e penna e inizio a scrivere la storia. Così, ho iniziato dalle regie teatrali fino a quelle audiovisive e con i cortometraggi. Ma la cosa più importante e che bisogna farlo bene e lo acquisisci grazie all’esperienza che hai appreso sul campo supportando altri registi e autori che avevano più esperienza.”
Hai recitato sia al teatro che in televisione. Dove hai riscontrato più difficoltà?
“Ho lavorato a varie serie, nel mondo delle fiction e anche nella pubblicità. A livello tecnico è più difficile la televisione perchè devi essere più contenuto nell’espressività. Sopratutto per chi è abituato al teatro all’inizio fai più fatica, anche se poi quello che conta è sempre l’esperienza perchè capisci quale emozione vuoi comunicare. Dal punto di vista lavorativo con il teatro riesci ad organizzarti anche da solo. Invece, nel cinema e nella televisione i costi sono alti, anche per un semplice cortometraggio la produzione è molto più impegnativa dal punto di vista economico.”
Qual è il tuo attore preferito e che ammiri di più ?
“Ne ho vari, cerco di rubare alcune cose in quelli più importanti da Gassman, Proietti, Di Caprio, De Niro, Crow, Totò, cioè tutti quelli che hanno fatto la storia del cinema. In particolare mi piace Gassman, per la sua versatilità ed energia vulcanica e con quella personalità carismatica che possedeva solo lui.”
Con quale regista hai sempre sognato di lavorare ?
“I miei preferiti sono Ferzan Ozpetek e Sergio Rubini per la loro visione particolare nei film che raccontano. Ozpetek ha una visione malinconica e nostalgica, a volte con delle sfumature un pò crudele della vita. Invece, Rubini ha un modo di raccontare la vita molto familiare.”
L’ultima domanda prima di salutarti. Cosa c’è in cantiere? Stai progettando qualcosa di nuovo ?
“Dalla fine di settembre partirà un cortometraggio che ho scritto e dove ho affidato la regia. Inoltre, porterò in scena molto presto il mio primo monologo “Basta una valigia“, che era stato scelto per essere inserito nella stagione teatrale del Teatro Garbatella, ma a causa del Covid-19 fu sospeso.”
di Marcello Strano