Avete presente tutte quelle frasi che si sentono quando si è giovani a proposito del fatto che bisogna cercare di fare qualsiasi tipo di esperienza quando ancora si è nel fiore dell’età perché altrimenti si rischia di non poterle più fare una volta che si sono superati gli -enta o gli -anta?
Ebbene, possiamo dire che si tratta di affermazioni che non fanno altro che mettere ansia e che danno l’idea che la vita sia solo quella cosa che ti capita quando si è giovani. Non è così. La vita è vita. A qualsiasi età dovremmo essere in grado di cogliere quanto di meglio c’è e quanto di meglio possiamo. Non ci sono delle età predefinite per fare determinate esperienze. Sì, abbiamo dei cicli scanditi dalla natura o degli input forniti dalla cultura e dalle tradizioni sociali in cui cresciamo, ma non si tratta di assoluti.
Piuttosto che sentirsi obbligati a fare qualcosa a una determinata età, è molto più bello concedersi la possibilità di credere che ogni cosa arriva al momento giusto, quando si è pronti ad accoglierla. Perché è anche vero che l’età biologica o anagrafica non necessariamente coincide con lo sviluppo di determinate priorità o di una certa maturità necessaria per godere appieno di alcune esperienze. Non è detto che si sia pronti a sposarsi a trent’anni, anche se la maggior parte delle persone lo fa. Magari non si ha la giusta profondità emotiva, né il giusto senso di responsabilizzazione per portare avanti una rapporto sentimentale in modo equilibrato e sano per entrambi i partner. Non è un problema: succederà.
E che dire dei viaggi? Il mondo è così grande… possiamo mai permetterci di viaggiare solo quando siamo giovani e in forze? Ovviamente no. Anche perché da giovani non sempre si ha la stabilità economica necessaria per fare le grande trasferte all’estero. Mettiamoci anche il fatto che magari il lavoro non lascia abbastanza tempo (o energie) per prendere e partire. Da pensionati, invece, abbiamo tempo e denaro da spendere. E lo sguardo che riserviamo a determinati paesaggi o opere d’arte ha una profondità diversa, più consapevole.
Prendiamo, invece, il caso della laurea. Chi dice che bisogna necessariamente prenderla a venticinque anni? Sì, quando si è giovani si apprende più facilmente e la memoria è migliore, ma quello che fa davvero la differenza quando si intraprende un percorso universitario è la motivazione. C’è chi può non aver avuto i mezzi per iscriversi all’università quando era giovane. Il mondo era diverso prima: la laurea non serviva necessariamente per lavorare.
Può capitare anche di dare priorità ad altro. Ma se si cambia idea? Se arrivati a 60 anni si sente la voglia di rimettersi in gioco e di intraprendere una nuova sfida con se stessi? La risposta è fallo: iscriviti a un corso di laurea! Oggi le possibilità sono tante: ci sono anche le università telematiche che ti danno la possibilità di studiare seguendo le lezioni online e di prepararti in maniera del tutto autonoma senza frequentare dal vivo. Università come la UniCusano ti permettono di incastrare lo studio tra un’attività e l’altra, magari anche tra un viaggio e l’altro (se non ci credi, verifica sul sito unicusano.it!).
Quindi, non ti scoraggiare! A 60 anni puoi fare tutto ciò che desideri… basta volerlo e rimboccarsi le maniche per farlo!
Redazione