Per effetto dell’emergenza sanitaria da virus cinese Covid-19, forte calo della maggior parte dei settori simbolo del Made in Italy. Da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2020, in crescita sole le esportazioni dell’agroalimentare e delle medicine. In controtendenza rispetto all’andamento generale, l’agroalimentare infatti, fa registrare un aumento del 2,9% secondo solo a quello dei prodotti farmaceutici con 8,6%- Al contrario degli altri settori simbolo del Made in Italy come il tessile (-20,1%) e i mezzi di trasporto (-16.1%) registrano cali a due cifre, le imprese del comparto agroalimentare mettono a segno invece un aumento diventando la prima ricchezza del Paese con un valore di filiera che supera i 538 miliardi. Come evidenziato da Coldiretti: «Quella agroalimentare è una realtà allargata dai campi agli scaffali che garantisce 3,6 milioni di posti di lavoro e vale il 25% del Pil grazie all’attività, tra gli altri, di 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettagli».
«L’agroalimentare può essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri», ha affermato Ettore Prandini –Presidente di Coldiretti, precisando che :«vanno aiutate le imprese a superare questo difficile momento e va preparata la ripresa anche con la creazione di nuovi canali commerciali e una massiccia campagna di comunicazione superando l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso un’agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo, valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate».
Per concludere con le parole di Prandini: «L’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti e difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali».
di Daniela Paties Montagner